2014
Gli ultimi giorni fantozziani del mercato biancoceleste: tra acquisti impossibili e cessioni dolorose…
I tifosi laziali sono ormai abituati a svegliarsi il giorno dopo la fine del mercato, con l’amaro in bocca. Ma il sapore di questo primo febbraio, è terribilmente amaro. Si perchè se prima si lamentava una trattativa non conclusa all’ultimo secondo, ora il dolore è provocato proprio da una telenovela finita proprio negli ultimi minuti disponibili: la cessione di Hernanes.
REWIND HONDA – E’ ancora il mercato invernale, ma siamo indietro nel tempo di ben due anni: Gennaio 2012, sulla panchina biancoceleste c’è Edi Reja e i suoi ragazzi stanno facendo un campionato esaltante. Tutti hanno la sensazione che con un regalo di Lotito, la Champions non sarebbe solamente un sogno. Così, il presidente biancoceleste si tuffa su Keisuke Honda. La trattativa è data per chiusa da tempo, ma l’ufficialità si fa attendere, e così arriviamo all’ultimo giorno di mercato. E proprio quando mancano poche ore al gong finale, con il giapponese fermo all’aereoporto aspettando l’ok per salire sull’aereo diretto a Roma, il trasferimento salta definitivamente. Per rimediare al ridicolo epilogo della storia, Tare si getta a capofitto su Nilmar, tentando di chiudere un trattativa internazionale in appena 1 ora e 40 minuti, una missione praticamente impossibile degna delle avventure della Longobarda.
CAPITOLO YILMAZ – Andiamo ancora indietro nel tempo, ma non troppo. Siamo nell’agosto del 2013, è una calda notte a Roma, quando arriva la notizia che fa sognare i supporter biancocelesti: la Lazio vuole Yilmaz. Il turco, dopo esser stato vicino l’anno prima, è fortemente voluto dalla società e dall’allora allenatore Petkovic. Passano i giorni, ed ogni volta che la trattativa sembra avviarsi alla conclusione, salta sul punto più bello. E così, tra conferme e smentite, ri-arriviamo alla fine del mercato, ed ancora una volta la Lazio fallisce il suo acquisto nell’ultimo giorno. La dirigenza cerca di rimediare prendendo Quagliarella, ma in meno di due ore è ancora una volta difficilissimo intavolare una trattativa del genere, ed il no di Conte è un ostacolo troppo grande da superare. Ancora una volta, i laziali restano a bocca asciutta.
L’ECCEZIONE CHE CONFERMA LA REGOLA – Se c’è una cosa che i tifosi capitolini avevano imparato ormai dalla propria società, è che se una trattativa arriva all’ultimo giorno di mercato, difficilmente verrà conclusa. Ma la storia di Hernanes è, appunto, l’eccezione che conferma la regola. Un mese di telenovela, con il brasiliano sospeso tra Roma e Milano, tra rinnovo e cessione. Arriviamo ancora all’ultimo giorno di mercato, ma questa volta la società riesce a chiuedere l’operazione. Peccato che sia una cessione, e peccato che sia stato venduto il giocatore più forte della rosa, e peccato che sia passato ad una diretta concorrente per l’Europa. Ma il peccato più grande, è aver preso in giro ancora una volta il popolo laziale.
Dopo le trattative per Yilmaz ed Honda, in cui i tifosi sono stati illusi, la cessione del Profeta rappresenta l’ennesimo colpo al cuore. Sebbene fosse stato dichiarato incedibile più volte dalla stessa dirigenza, ora il brasiliano è un giocatore dell’Inter di Thorir. Vederlo piangere a Formello è stata una tortura per tutti, che fa di questa sessione di mercato la peggiore di sempre da quando Lotito è presidente della Lazio. L’acquisto di Kakuta ha il sapore della presa in giro, mentre il no di Biabiany è l’emblema del modus operandi biancoceleste: tre diversi calciomercato, tre trattative iniziate a due ore dalla conclusione, tre rifiuti. Forse, è arrivato il momento di cambiare qualcosa…