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Gabriele Paparelli: «Le scuse di Merkù mi hanno fatto salire il veleno, mi sono sentito preso in giro»
Dopo lo spiacevole episodio del quale è stato protagonista Merkù a Radio 24 che ha infangato il nome di Vincenzo Paparelli, il figlio Gabriele è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia: «È vero ho ricevuto la chiamata di Merkù, mi ha parlato e si è giustificato ma io non sapevo iiente ancora di questa storia, li per li sono anche stato gentile, l’ho consolato perché lui mi aveva parlato di un lapsus. Dopo però mi sono documentato ho ricevuto un audio e quando l’ho sentito mi è venuto il voltastomaco, l’ho vista come una cosa programmata non una cosa succeda per caso. L’ultima frase è stata sfumata, il conduttore sapeva benissimo il contenuto, ci sono rimasto male e mi sono incazzato. In una piccola parte posso credere a lui ma non credo a chi era lì, c’è gente che si professa laziale e lo doveva bloccare, se avrei sentito prima l’audio non lo avrei scusato così facilmente. Dopo le sue scuse mi è salito il veleno, mi sono sentito preso in giro e questo perché sono troppo buono, mi è sembrata una frase scritto e preparata, mi dispiace si sì alzata questa mole di insulti, inoltre il conduttore che si professa laziale ha fatto anche peggio, mi ha fatto una chiamata anche antipatica per intervenire in diretta. Adesso mi sto informando per vedere se ci sono gli estremi per una querela, sono stufo, ci devono pensare dieci volte prima di scrivere certe cose e non solo per mio padre, in generale di episodi di calcio che vengono esaltati».