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Lazio: bilancio sempre positivo, ma con le big non va

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La sconfitta con l’Inter farà passare un Natale amaro alla Lazio, pur senza cancellare quanto di buono fatto da Simone Inzaghi fino a questo momento. In pochi a inizio stagione avrebbero scommesso di vedere la squadra biancoceleste a questo punto del campionato con 34 punti in classifica e appena 4 partite perse, peraltro contro Milan, Juventus, Roma e Inter. Un dato che può apparire come un attenuante, ma che allo stesso tempo fa riflettere, perché evidentemente alla Lazio manca ancora qualcosa per poter competere con le big del campionato italiano.

NESSUNA VITTORIA IN RIMONTA – L’unica eccezione è stata finora la partita pareggiata con il Napoli al San Paolo (anche se Inzaghi vorrebbe inserire nell’elenco pure la vittoria con la Fiorentina), che rappresenta il solo punto realizzato contro le “grandi”. Il motivo secondo l’allenatore della Lazio è da ricondurre all’incapacità di reagire da parte dei suoi giocatori una volta andati in svantaggio ed effettivamente non è mai successo in questo campionato che la squadra biancoceleste abbia vinto dopo aver subito gol per prima. Tuttavia, l’affermazione di Inzaghi non è del tutto corretta, perché la capacità di reagire c’è, ma solo in determinate circostanze, quando di fronte non c’è una big capace di gestire il vantaggio e chiudere la partita. Finora sono arrivati 4 pareggi in rimonta, contro Chievo (al gol di Gamberini rispose de Vrij), Bologna (prima Helander, poi Immobile a tempo scaduto), Torino (di Iago Falqué la rete iniziale, rimonta affidata a Immobile e Murgia, prima del 2-2 definitivo di Ljajic) e appunto Napoli: in quest’ultima occasione al vantaggio di Hamsik al 52′ rispose dopo appena due minuti Keita, impedendo così alla squadra di disunirsi e perdere certezze come accaduto nella partita con l’Inter.

IL CROLLO DOPO IL GOL SUBITO – Una questione psicologica, dunque, sembra essere alla base di questo crollo verticale una volta subito gol contro le grandi, attribuibile probabilmente anche all’età molto giovane della rosa della Lazio. Anche perché in tutte e 4 le sconfitte stagionali, fino al momento del gol subito (arrivato a parte la partita con il Milan sempre nel secondo tempo) i ragazzi di Inzaghi se l’erano giocata con le rispettive avversarie, rischiando anche di passare in vantaggio. Il fatto di non esserci riusciti ha fatto perdere certezze con il passare dei minuti e la rete incassata (contro Milan, Juve e Roma per evidenti errori individuali) ha sempre tagliato le gambe, spegnendo le residue possibilità di reagire. Su questo deve lavorare Inzaghi. Sulla capacità di restare in partita con la testa, prima che con le gambe, anche quando le cose si mettono male. Perché contro le “piccole” puoi anche tornare in partita. Ma contro le grandi diventa tutto molto più complicato. 

Repubblica.it – Marco Ercole 

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