Campionato
Curva Nord ultima a mollare: alla Lazio non basta il sostegno del suo 12° uomo – FOTO –
Dopo l’euforia del derby di martedì, la Curva Nord non lascia sola la Lazio in questo appuntamento così importante contro il Napoli
Pochi giri d’orologio ed è Lazio–Napoli. Nell’aria aleggia ancora l’euforia del derby, il cuore pompa l’adrenalina dei momenti importanti, le gambe sono pronte a correre per novanta minuti, i polmoni si riempiono. Spogliatoi, tunnel, manto erboso. Il percorso è scandito da cori incalzanti. Una volta in campo, lo spettacolo è assicurato: un muro biancoceleste si staglia sugli spalti. E’ la Curva Nord. Eccola, finalmente. Di nuovo a casa. Già presente martedì, nella semifinale di Coppa Italia. Dopo anni di divisioni e malumori, una sola voce torna ad accompagnare i ragazzi di Inzaghi. “Forza Lazio, non mollare, facci un gol!”, dichiarazioni d’amore a cielo aperto quelle che il pubblico scambia con la sua Lazio. Come due amanti che si ritrovano dopo molto tempo. Mano nella mano, ancora una volta. Come una volta. Un unico coro ad accompagnare i dribbling di Anderson o le uscite di Strakosha. Fiato sufficiente per intonare incitamenti nonostante il gol di Callejon. Bandiere e sciarpe a sventolare per “non mollare mai”. Neppure il raddoppio firmato Insigne ferma la Nord, perchè è proprio nel momento del bisogno che si vedono i tifosi. Anzi, si sentono. Il tentativo di Keita fa sperare, la conclusione di Felipe fa credere. Il vociare aumenta. Il pubblico diventa il famoso dodicesimo uomo in campo. La stanchezza s’insidia nella formazione capitolina, ma non tra gli ultras. Forse il risultato è già scritto, ma non importa: cantare è l’unico obiettivo. Sostenere al di là del tabellino, esserci nonostante i tre punti. Al triplice fischio d’Irrati, gli schermi segnano la disfatta dei padroni di casa. I partenopei infliggono il 3-0, c’è rammarico ma nell’animo la profonda consapevolezza che la Curva non abbandonerà mai i propri ragazzi… “perchè il coro che famo tutti quanti insieme dice Lazio sei grande, te volemo bene!”.