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La Lazio ritrova l’Europa e… i tifosi: all’Olimpico è di nuovo festa
L’analisi tecnico-tattica della partita del 35esimo turno di Serie A tra Lazio e Sampdoria, vinta dalla squadra di Simone Inzaghi per 7-3
Un minuto e 57 secondi. Tanto basta alla Lazio per far capire agli oltre 40 mila presenti che pomeriggio vivranno. Altra festa, altra sagra del gol per una squadra che nella prossima stagione allargherà i confini. Europa e non solo Italia. Anche se dopo quanto fatto vedere in questa annata, il quarto posto sembrerebbe quasi andare stretto. Poco importa il piazzamento davanti ad un ambiente ritrovato. All’Olimpico oramai si fa sempre festa: 13 gol in due partite casalinghe a cui vanno aggiunti i tre contro la Roma. Bambini e papà che si stropicciano gli occhi davanti a questa spettacolare Lazio, in grado di saper vincere e divertire. Lo stadio torna a colorarsi a festa come i giorni migliori e la squadra non delude le attese. Bel clima, atmosfera fantastica, tutto ciò che serve e che è mancato ultimamente. Armonia e felicità riportate da Simone Inzaghi, per cui oramai sono finiti gli aggettivi. Prima degli avversari ha dovuto sconfiggere i pregiudizi di chi non lo reputava all’altezza. Ora il rinnovo, meritato per quello fatto in campo e fuori. Si sente laziale e come tale è riuscito nell’impresa di riportare i suoi ‘fratelli’ allo stadio. Tutti uniti per vedere la sua Lazio: bella, giovane e spensierata. Come si fa a non amarla?
RULLO COMPRESSORE – «Ho calciatori che possono cambiare ruolo in ogni partita» – talvolta anche più ruoli nella stessa – parola di mister Inzaghi. Come ieri, come sempre. Inizialmente si parte con un 3-5-2 molto elementare con Keita alle spalle di Immobile. Di solito in fase di non possesso si dovrebbe difendere a 5, ma ieri la squadra biancoceleste nella fase difensiva si trasformava in un 4-4-2 con Lukaku e Wallace terzini e Lulic e Felipe esterni di centrocampo. Questo sistema di gioco permetteva ad Anderson di essere più incisivo negli ultimi metri, avendo alle spalle un difensore centrale in grado di dargli la giusta copertura in fase di ripiegamento. Dall’altra parte Lukaku è stato praticamente perfetto, così come Lulic, efficace qualsiasi sia il suo ruolo. Milinkovic invece va sempre a cercarsi la posizione, uscendo fuori dagli schemi e attaccando sempre l’area avversaria. Inutile parlare dell’ottimo lavoro di Immobile e Keita, perfetti sia nel fraseggio che nella fase di realizzazione. Unico neo di giornata i tre gol presi, apparsi evitabili. Inoltre un’altra notizia confortante arriva da Strakosha che sull’1-0, compie un doppio miracolo e conserva il risultato. Proprio come nel derby sul ribaltamento di fronte la Lazio raddoppia. Anche lui ha messo la sua firma, dando ancora una volta segnali di ripresa dopo qualche comprensibile incertezza. Chi è subentrato a partita in corso si è unito in silenzio alla festa, mettendo sempre più alle corde una Samp impotente. Nonostante il risultato avesse già assunto dimensioni abbastanza rotonde, c’era sempre fame e voglia di incrementare il vantaggio, a testimonianza ancora una volta, di come questa squadra non si senta mai con la pancia piena. Adesso Firenze prima della finale di Coppa Italia. L’Europa è blindata e per mettere la ciliegina a questa stagione manca solo un trofeo. La Lazio c’è, la sua gente anche. Insieme si può sognare. Questo e molto altro.