L'ex Amarildo torna a Roma: "E' un piacere ritrovare i tifosi biancocelesti. Lazio altalenante ma può puntare sui giovani" - Lazio News 24
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2014

L’ex Amarildo torna a Roma: “E’ un piacere ritrovare i tifosi biancocelesti. Lazio altalenante ma può puntare sui giovani”

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Amarildo, attaccante della Lazio nella stagione 1989-90, tornato nella Capitale dopo tanti anni, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio. “E’ un piacere tornare a Roma dopo tanti anni e ritrovare i tifosi della Lazio che mi hanno voluto tanto bene – ha esordito Amarildo – quando arrivai in Serie A c’erano giocatori fortissimi come Gullit, Rijkaard, Matthäus e Völler”. L’ex attaccante brasiliano ha poi parlato dell’associazione no-profit d’ispirazione cristiana Atleti di Cristo: “Non è una religione, quando sono arrivato ero il solo evangelico. A Milano, pochi giorni fa, ho visto invece tanti giocatori che hanno bisogno di pace interiore e di portare la parola del Signore nel calcio. Quando ero in Italia regalavo la Bibbia ai miei colleghi, soprattutto ai difensori per evitare che facessero male agli attaccanti (ride, ndr). A Milano eravamo più di 80 atleti, ho incontrato Hernanes e Felipe Anderson. Luièun giocatore tecnicamente fortissimo, è al suo primo anno in Italia, e con la forza di Dio potrà migliorare il prossimo anno. Per vincere in Italia serve il dinamismo, la grinta; io non ero un giocatore dinamico ma avevo una gran voglia di fare. La miamiglior partita? Quella contro il Napoli”. Poi il ricordo del suo passaggio alla Lazio: “Io giocavo nel sud del Brasile, poi sono andato al Celta Vigo. Erano gli anni di Hugo Sánchez e Butragueño. Quell’anno, il Real Madrid perse una partita in cui feci due gol. La Lazio mi prese il giorno dopo”. Sulla Lazio attuale: “Vedo il campionato italiano e lo commento, il club biancoceleste ha un rendimento altalenante. Ma può puntare su tanti giocatori giovani che nel giro di un paio d’anni faranno bene. Seedorf allenatore? Io sono un po’ critico quando un giocatore allena subito dopo aver smesso di giocare. Sul campo ha fatto bene, ma il passaggio sulla panchina è stato troppo brusco. Essere un grande giocatore è una cosa, essere un grande allenatore è un’altra”. Infine, un messaggio ai tifosi laziali: “Spero di aver lasciato positività e mi auguro che la Lazio faccia bene. Voglio bene a tutti i tifosi, a me il celeste piaceva sin da bambino. Un saluto a tutti, dirigenti e giocatori, che Dio vi benedica!”. 

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