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2014

Da Novaretti a Kakuta: tanti errori da non ripetere nella Lazio che verrà

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Se il 26 maggio aveste chiesto a qualsivoglia tifoso come sarebbe stata la stagione 2013/2014, nessuno avrebbe risposto senza entusiasmo. Le più rosee aspettative che accomunavano tutti sono, però, ben presto svanite. Ad avere la meglio, più che la sfortuna, è stata la mal gestione del mercato estivo ed invernale. “Abbiamo speso più di 30 milioni e non abbiamo venduto nessun top player” le parole di Lotito a settembre quando i tifosi gli recriminavano un mercato fallimentare. Ancor più accese, e tutt’ora in corso, quelle dopo la cessione di Hernanes. Un trasferimento di lusso a rinforzare una diretta concorrente. Nessun giocatore adeguato in sostituzione del talento brasiliano. Ma tralasciando questo (ennesimo) errore di gestione, quali sono state le mosse più sbagliate di mercato di questa stagione?

ATTACCO MAI RINFORZATO – Nella top-three appare sicuramente la cessione di Floccari. Ovvio, che non fosse un fenomeno è chiaro a tutti. Eppure il “Boa” sarebbe stata una pedina più che preziosa per questa Lazio. Con un Klose che già nella scorsa stagione aveva fatto sorgere più di qualche dubbio per la sua resistenza fisica e vari giovani innesti da usare con parsimonia, un attaccante di esperienza come il calabrese sarebbe stato sicuramente un valore aggiunto. Per non parlare dell’acquisto di Postiga: arrivato a Formello già infortunato, il portoghese non si è mai distinto. Un acquisto sicuramente “toppato” dalla dirigenza: perché se oggigiorno siamo costretti a giocare con Mauri “falso nueve” (perché privi di attaccanti sia chiaro, non per sue qualità), la colpa è sicuramente di un reparto offensivo non rinforzato a dovere.

I GIOVANI – Sicuramente positiva l’idea di Lotito di ringiovanire la rosa con prospetti da tenere più che in considerazione in vista dei prossimi anni. Eppure, tralasciando Keita, i giovani biancocelesti hanno fatto più bene che male. Perché se Kakuta è un mistero, per lui solamente 5’ in campionato, Felipe Anderson e Perea hanno steccato del tutto. Ovviamente minime sono le colpe dei due giocatori: arrivare rispettivamente dal Brasile e dalla Colombia poco più che maggiorenni ed adattarsi alla Serie A è, infatti, cosa tutt’altro che semplice.

DIFESA, CHE ORRORE – Tralasciamo gli orrori difensivi visti in questa stagione. Esaminiamo piuttosto un mercato del tutto inesistente su uno dei reparti che già nella scorsa annata aveva fatto registrare le prime buche. Novaretti e “fantasmino” Vinicius sono gli unici elementi su cui Lotito ha puntato per aiutare “una difesa più che competitiva”. Eppure la stagione in corso ha evidenziato l’assoluta inspiegabilità di queste parole. Con un Biava con le valige pronte, un Dias quasi in pensione, rifondare la difesa è d’obbligo. Magari smettendola di cercare difensori che hanno passato (ora si capisce anche il motivo) un’intera carriera in Messico…

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