Coppa Italia, vedova Raciti: "Ieri mi sono sentita umiliata, è stata offesa la memoria di mio marito" - Lazio News 24
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2014

Coppa Italia, vedova Raciti: “Ieri mi sono sentita umiliata, è stata offesa la memoria di mio marito”

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Guardare quelle immagini con quella maglietta indossata dal solito ultrà (“Speziale Libero”) non sarà stato affatto facile per Marisa Grasso, vedova dell’ispettore Raciti. Queste le sue dichiarazioni: “Ieri sera mi sono sentita umiliata perché è stata offesa la memoria di mio marito: è stata indossata una maglietta che inneggia all’assassino di un poliziotto. Tutti hanno visto la prepotenza di questa persona, ma poi che è successo? Io ho pieno diritto, adesso, di avere risposte dalle Istituzioni. Lo Stato ieri era presente allo stadio nelle massime espressioni, e che ha fatto?. Lo Stato deve essere forte e non debole e ieri c’è stata l’espressione evidente della sua impotenza”.

E poi ancora: “Non c’è stato un altro caso Raciti ma c’erano i presupposti affinchè questo accadesse, perché la violenza c’è stata e io, dopo avere seppellito mio marito, che ha lasciato una moglie e due figli, non voglio vedere altri servitori dello Stato cadere vittima della violenza. È ora che qualcuno ponga fine a tutto questo, ma non a parole…Sono molto amareggiata e addolorata, umiliata e offesa. Indignata. Sono indignata. Mio marito era un servitore dello Stato che ha indossato la divisa a 19 anni, con onore. È morto così, con quell’onore. E non si deve dimenticare. Nessuno si deve permettere di umiliare quel sacrificio e disprezzare i poliziotti che ogni giorni escono da casa senza sapere se torneranno. Ieri ho visto la debolezza dei vertici dello Stato nel vedere quell’individuo sugli spalti a dettare legge. E con quella maglietta in mostra sugli spalti, che portava la scritta di un assassino. Nessuno ha detto niente: una vergogna. Mia figlia Fabiana mi ha detto che è stanca di vivere in questo paese, vuole andare via dall’Italia. Non è giusto subire sempre. Eppure il premier Matteo Renzi era lì all’Olimpico a vedere la partita. E allo stadio c’erano anche il presidente del Senato, Pietro Grasso e altri vertici dello Stato. Non ho ricevuto nessuna telefonata di solidarietà, se fosse scappato il morto sarebbero corsi ai funerali. Io sono onorata di essere stata la moglie diFilippo Raciti: voglio rispetto per la sua memoria”, riporta ilgiornale.it

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