Biava: "La Lazio mi ha dato tantissimo, tutti mi hanno fatto sentire importante" - Lazio News 24
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2014

Biava: “La Lazio mi ha dato tantissimo, tutti mi hanno fatto sentire importante”

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Ai microfoni di Radiosei è intervenuto telefonicamente Giuseppe Biava, ex pilastro della difesa biancoceleste, attualmente ritornato nel suo paese d’origine (Cenate Sotto, in provincia di Bergamo ndr), dopo il termine del suo contratto con la Lazio: “Mi sto allenando da solo nella speranza di trovare squadra. La ragione principale per la quale ho lasciato la Lazio è stata la lontananza dalla famiglia. Erano tre anni ormai che ero lontano dalla mia famiglia e iniziavano a pesare. Poi si era chiuso un ciclo lì alla Lazio e forse più di così non potevo dare e quindi ho deciso di avvicinarmi qui a Bergamo e spero di trovare qualcosa qui“.

Biava ha 37 anni, ma fortunatamente per lui ha caratteristiche fisiche che gli permettono di essere ancora reattivo nonostante l’età: “Ho un fisico asciutto che mi aiuta parecchio, sono ancora in forma, anche se l’età si fa sentire sopratturtto in allenamento, in certe condizioni, come quest’anno che sono rietrato da un brutto infortunio ho dovuto stringere parecchio i denti e tenere duro per riprendermi“. Ancora sono vivi i ricordi biancocelesti, e ogni volta che può Biava non perde occasione per spiegare cosa è stata la Lazio per lui: La Lazio mi ha dato tantissimo, a volte ci penso e penso a cosa sarebbe successo se fossi arrivato in un’età più giovane alla Lazio. Oggi mi riconoscono d’appertutto, è una bella piazza e per me è stata una cosa eccezionale, vincere una Coppa Italia poi per me che non ho vinto niente è stata la ciliegina sullaa torta. Qui a Roma il derby è molto sentito, quando abbiamo vinto il primo con il gol di Klose al 90′ è stata un’emozione unica“.

A proposito di Coppa Italia: “Quel giorno l’attesa e la tensione c’era ed era parecchia, eravamo convinti di poterla vincere, ci sentivamo superiori. Scesi in campo avevamo la convinzione di poter vincere. Quando ci hanno detto che prima della partita saremmoa ndati a Norcia, noi non eravamo d’accordo, sembrava più una punizione ma poi il Presidente ci parlò e ci disse che era un modo per staccare, per stare solo noi e fare gruppo. E’ stata una cosa utile che poi è servita. Tutti erano concentrati nel non commenttere errori, bstava un piccolo errore e potevi prendere gol e voleva dire perdere. E’ stata una partita brutta, ma noi alla fine abbiamo meritato.E poi, entrando in campo e guardando le due coreografie delle due tifoserie, avevo capito che noi avevamo già vinto. Forse l’unica palla che ho concesso è stata a Destro, siamo stati fortunati, una frazione di secondo e poteva succedere di tutto, non sapete quante volte ho rivisto quella scena“.

Elogi anche per il suo ex compegno di squadra Klose, fresco vincitore della Coppa del Mondo: “Ieri ho visto la partita sono felicissimo per lui, se lo merita, è un ragazzo eccezionale, un campione che sin dall’inizio si è messo a disposizione della squadra. Sono contento per il record, anche se sono dispiaciuto per Biglia ma è giovane e potrà rifarsi nel prossimo mondiale. Klose è un gioctore che si sa muovere bene, difficile da anticipare e marcare, quando sei in fase d’impostazione non sei mai sereno, in due secondi ti ruba la palla, nonostante la sua età ha delle qualità devastanti. E’ sempre meglio averlo contro“. Riguardo al suo passato, prima nell’ Albinoleffe e poi Palermo e Genova ha detto: “ Sono arrivato in Serie A tardi, sono passato dala Serie D, ho fatto tutte le categorie, forse da ragazzo non ero ancora pronto, miglioravo piano piano e poi ho avuto la svolta nei quattro anni della Lazio. Dopo questa stagione avevo già intesta la decisione di lasciare, avevo qualche perplessità, il Presidente ha cercato di convincermi ma quando gli ho spiegato le mie motivazioni lui ha capito. Tutti mi hanno fatto sentire importante, mi è dispiaciuto tanto andare via perchè so cosa lascio. Io ci penso sempre alla Lazio, ogni tanto mi immagino di essere lì, ma poi quando vedo mia moglie e mia figlia sono contento così“.

Il futuro potrebbe chiamarsi Atalanta per Biava: “Giocare nella squadra delal mia città sarebbe un sogno, spero che questo sogno si possa avverare, non mi sbilancio“. Non si vedrà ancora una volta l’accoppiata Biava-Dias a difendere la porta biancoceleste: “Siamo arrivati lo stesso giorno, casulmente è nata un’intesa subito, nonostante non parlassimo neanche la stessa lingua. E’ nata una bella amicizia, c’era fiducia reciproca, sapevamo che insieme potevamo dare qualcoa in più, ci completavamo. Dias ha forza, velocità cattiveria, è eccezionale“. Parla anche dei nuovi acquisti della Lazio, soprattutto di Astori, anche lui bergamasco: “Astori può essere il giocatore giusto, è un grande giocatore di qualità, alla Lazio può fare bene, potrebbe essere un ottimo acquisto. La Lazio sarebbe in mani sicure con lui“. Si è sempre trovato bene Biava nella Lazio, sia con Reja che con Petkovic: “Mi sono trovato bene con tutti e due, Reja è più un padre sa trattare i giocatori, li considera in maniera diversa, li fa esprimere al massimo. Petkovic era un pò più chiuso, non era un gran dialogatore, un pò introverso. Reja ha un pò più di esperienza che forse è mancata a Petkovic. Io in Nazionale? Forse negli anni migliori ero troppo vecchio, forse se fossi arrivato prima alla Lazio avrei avuto qualche chance in più per mettermi in mostra”. 

Ha incontrato tanti giocatori forti, veloci, attaccanti che hanno fatto la storia: “ Per me è stato importanet aver avuto la possibilità di giocare con Milito, Klose ma incontrare Adriano, ai tempi dell’Inter è stato devastante, era potente, completo, fisicamente tosto. Differenza tra Zamparini e Lotito? Zamparini era meno presente, metteva soggezione, metteva avanti Foschi quando c’erano delle cose da dire, Lotito è stato sempre presente veniva sempre al campo, si fermava a chiaccherare, ci si poteva parlare di tutto, si informava sempre. Sono entrambe ambiziosi, pensamo al bene della squadra, pensano in grande“.

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