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2014

FOCUS – Vi presento Santiago Gentiletti: ‘El Chueco’ della Lazio in cerca di una seconda chance in Europa

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Santiago Juan Gentiletti Selak. È questo il nome scelto dalla Lazio per affiancare il miglior difensore dell’ultimo mondiale, Stefan De Vrij. Eccolo, dunque, l’ultimo colpo in entrata del calciomercato biancoceleste, che adesso dovrà inevitabilmente concentrarsi sulle uscite. Tralasciando le stucchevoli battute sul nome e la rima con il povero Novaretti, proviamo a tracciare il profilo di questo 29enne centrale argentino del San Lorenzo.

GLI INIZI – ‘El Chueco’ (persona con le punte dei piedi ‘all’indentro’) nasce il 9 gennaio 1985 a Santa Fe, in Argentina. Inizia la propria carriera calcistica nelle fila del Gimnasia la Plata, club nel quale gioca dal 2003 al 2008 ottenendo 53 presenze condite da una rete. Il primo passo è stato fatto, Gentiletti viene però ‘spedito’ in Cile a fare esperienza: ecco prima il prestito di sei mesi poco convincente all’Osorno (solo 6 presenze) e poi quello annuale all’O’Higgins che procede decisamente meglio: ‘Genti’ si mette in luce ottenendo 17 presenze. È il febbraio 2010 e arriva la chiamata dell’Argentinios Juniors: è il club che cambia la carriera di Gentiletti. Presenze: 58. Reti: 2. Ma soprattutto la consapevolezza di esser diventato un difensore importante, un leader del reparto arretrato pronto ed affidabile. È anche la società del primo titolo in carriera: in bacheca viene ‘appeso’ il Torneo di Clausura.

PIÙ LUCI CHE OMBRE – ‘El Chueco’ sembra pronto per la Selecciòn, ma prima c’è bisogno di un passo fondamentale da compiere: il salto in Europa. I francesi del Brest bussano alla porta dell’Argentinios Juniors e ottengono il lascia passare offrendo un prestito con diritto di riscatto: Gentiletti contribuisce alla salvezza del club con 17 presenze (tra Ligue 1 e coppa) e 2 reti, ma non avviene nessun acquisto a titolo definitivo. Forse un prezzo fissato ritenuto troppo alto. O probabilmente una bocciatura. Fatto sta che ‘Genti’ torna in Argentina e il San Lorenzo non si lascia sfuggire l’occasione di prenderlo davvero a cifre decisamente convenienti: poco più di 1 milione di euro. Dal 2012 ad oggi sono 63 le presenze ottenute e 3 i gol. Maglia numero 6, testa alta e l’affetto di un’intera tifoseria, la più grande dell’Argentina. Gentiletti è un idolo, ormai. Un amore sempre più indissolubile, grazie al ‘Torneo d’Apertura’ del 2013 e, soprattutto, alla Coppa Libertadores ottenuta pochi giorni fa (impreziosita da un gol del difensore in semifinale). Come può, l’Europa, non bussare nuovamente alla porta?

IDENTIKIT – Difensore puro, roccioso, duro, arcigno. Questo è Santago Gentiletti. Un mancino che ha ricoperto anche il ruolo di terzino sinistro e di mediano, per via di una tecnica non indifferente. Forte di testa, fa però dell’anticipo la sua arma migliore. Ha sempre giocato nelle difese a quattro, per cui perfettamente adattabile al 4-3-3 che Pioli ha in mente per la sua Lazio. ‘Genti’ ha inoltre un vizietto niente male: quello del gol. Caratteristiche che potrebbero combaciare con De Vrij, seppur siano due giocatori che non fanno della velocità il pregio principale. La Lazio se l’è assicurato, approfittando della clausola rescissoria di 2,5 milioni di dollari (2 milioni di euro) valevole per questa stagione. In Argentina, presidente e allenatore del San Lorenzo, hanno confermato tutto. E Gentiletti potrebbe arrivare in Italia nelle prossime 48 ore.

CONCLUDENDO – E poi, se permettete. Basta giudizi affrettati. Basta perché sono tanto inutili quanto stucchevoli. Basta perché è impossibile giudicare un calciatore che fino a 24 ore pochi, anzi pochissimi conoscevano. Potrà andar bene, potrà andar male. Ma criticare a priori non si può accettare. Non si deve accettare. Gentiletti è (in attesa dell’ufficialità) un giocatore della Lazio. Può piacere. Anzi. Potrà piacere. O non piacere. Ma chi siamo noi, per criticare qualcuno che neppure conosciamo? Benvenuto ‘Chueco’. Sperando che stavolta, quaggiù in Europa, ti possa andar meglio.

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