Keita: può essere la stagione della consacrazione - Lazio News 24
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2014

Keita: può essere la stagione della consacrazione

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Nella gara con il Bassano si sono messi in bella mostra tutti i nuovi acquisti della Lazio, ma la scena se l’è presa ancora una volta lui: Keita Balde Diao. Lo spagnolo-senegalese era partito in sordina nel ritiro di Auronzo; qualcuno diceva già «eccone un altro che s’è perso», invece l’ex canterano è cresciuto partita dopo partita, facendo vedere buone cose nella tournée tedesca, andando poi a segno contro il Latina e firmando una doppietta contro i veneti nel primo impegno ufficiale della stagione.

TALENTO… ESUBERANTE – A dire il vero in Coppa Italia si è visto un Keita dai due volti: sprecone nel primo tempo, maiuscolo nella ripresa. Cosa lo ha trasfigurato? Semplice: le parole di mister Pioli, che dopo averlo visto un po’ svagato lo ha richiamato all’ordine, gli ha chiesto di essere più cinico e determinato. Detto fatto, sono arrivati due gol, di cui uno con un sublime pallonetto. Il mister emiliano ha capito che per ottenere il meglio da lui non può essere troppo indulgente, e che oltre alle ‘coccole’, ogni tanto ci vuole anche qualche strigliata. Come tutti i giocatori estrosi, lo spagnolo ha una componente di esuberanza che va tenuta sotto controllo (sia benedetto lo scherzetto dei cubetti di ghiaccio, episodio che ne ha favorito l’arrivo a Formello ndr). Bastone e carota sono gli ingredienti necessari per far sbocciare a pieno il talento di quello che è ancora il bozzolo di un campione, pronto a trasformarsi definitivamente e a spiccare il volo.

I CONSIGLI DEL ‘MAESTRO’ – E’ fortunato Keita, può contare su doti tecniche e fisiche che fanno di lui un predestinato, ma soprattutto può guardare ad un maestro come Miro Klose. Dal tedesco può imparare ad essere un professionista esemplare: «mangiare bene, dormire bene, allenarsi dando il meglio»; sono questi i consigli del Campione del Mondo. Seguendoli il fenomeno nato ad Arbucias nel 1995 può diventare uno dei leader della Lazio e intraprendere la strada per diventare un top player, uno di quelli che fa la differenza nelle grandi partite. Magari già a partire dalla partita di San Siro contro il Milan…

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