Keita, il passaporto spagnolo tarda ad arrivare e l’Italia ci pensa

Diviso a metà tra Spagna e Senegal, con un presente in Italia, questa la situazione di Keita Balde Diao. Il giovane attaccante laziale, nato in Catalogna (ad Arbucies) ma di origini africane, è cresciuto nelle giovanili del Barcellona ma, nel 2010, viene punito per una goliardata in un torneo in Qatar e girato in prestito al Cornellà. Come riportato da Il Tempo, segna 47 gol in una stagione, ma rifiuta di tornare al Barça. Ne approfitta la Lazio che lo acquista per la Primavera. Dopo averla trascinata alla conquista del campionato, Keita ottiene la chiamata in prima squadra: debutta in A con Petkovic il 15 settembre 2013, si conferma con Reja e questa stagione con Pioli diventa titolare, esterno sinistro nel tridente d’attacco.

LA NAZIONALE – Keita sarebbe contento di diventare comunitario per poter indossare la maglia della ‘Roja’, ma del passaporto spagnolo nessuna notizia. Stufo di questa attesa, potrebbe accettare la chiamata di convocazione del Senegal. In questa situazione potrebbe inserirsi l’Italia. Il regolamento prevede che chi ha compiuto 18 anni, dopo 5 di residenza, possa chiedere la cittadinanza (avendo anche il contratto di lavoro). Keita è maggiorenne dall’8 marzo 2013 quando era già in Italia: l’8 marzo 2018 potrà chiedere la cittadinanza ed essere convocato. Tempi lunghissimi che lo escluderebbero da Euro 2016, e lo metterebbero a rischio anche per Russia 2018. Un modo per accorciarli è sposarsi: sarebbero sufficienti allora due anni. Keita sa bene che nella Spagna la concorrenza sarebbe fortissima. Chissà che non faccia un pensierino all’azzurro.