LE PAGELLE di Palermo-Lazio: ottima prova di Cavanda, Onazi è in crescita. Djordjevic, è la tua notte!

Marchetti 6,5 – Seconda partita da titolare, le gerarchie sono chiare: il primo portiere è lui. Ottima la prova dell’estremo difensore di Bassano del Grappa, che salva sullo 0-0 su Dybala e si fa trovare sempre pronto nella ripresa.

Cavanda 7 – Un ritorno che ha del clamoroso, quello del benga-angolano. L’infortunio di Basta lo riporta in campo, scavalcando la concorrenza di Konko e Pereirinha. Dimostra da subito una buona forma fisica e grande attenzione in fase difensiva, nella ripresa si fa vedere anche in fase di spinta. Gran bella prova.

De Vrij 6 – Scontato il turno di squalifica, si riprende il centro della difesa biancoceleste. Contrariamente a quanto successo con Cesena e Genoa, stavolta il compagno di reparto si chiama Cana. Un partner che non dà molte sicurezze neppure al gigante olandese, che però si fa trovare sempre nella posizione giusta.

Cana 6 – Per impegno e voglia è quello di sempre, per la sicurezza che trasmette è…quello di sempre. Ma la prestazione è tutto sommato sufficiente, tenere a bada Belotti non era semplice.

Braafheid 6 – Parte fortissimo: prima ha una buona occasione dalla distanza, poi mette in area due ottimi cross che non trovano fortuna. Cala alla distanza, le tre partite in una settimana, per chi non giocava da un anno, si sono fatte sentire. Rischia il rigore per un tocco di mano in aerea di rigore, poi esce stordito per un colpo in testa. (Dal 77′ Ciani SV)

Onazi 6,5 – La preoccupante prestazione contro l’Udinese gli vale comunque la conferma al Barbera. Il nigeriano è sembrato più in palla, la condizione fisica sta crescendo. Ma non chiedetegli di impostare il gioco.

Parolo 5,5 – Lento, macchinoso, impacciato. Prende un cartellino giallo dopo pochi minuti, rischia il secondo in più di una circostanza. Sale leggermente di tono nella ripresa, trovando anche la rete del raddoppio. Ma aspettiamo ancora il vero Parolo.

Candreva 5,5 – Gioca sempre, senza tirare mai il fiato. Sin dai primi minuti è sembrato meno incisivo, meno partecipe del solito. Ma l’assist per il vantaggio di Djordjevic vale oro. (Dal 58′ Felipe Anderson 6,5 – Quando parte non lo fermano mai, sfiora le rete dopo un’azione solitaria fantastica. L’avrebbe meritata).

Mauri 5,5 – Per la prima volta titolare in questa stagione, convince Pioli a schierarlo dal 1′ ma soprattutto a cambiare sistema di gioco. La prestazione del capitano, comunque, non è brillante, nè tantomeno sufficiente. (Dall’82’ Ledesma SV).

Lulic 5,5 – Torna all’antico, nel vecchio ruolo di esterno alto di sinistra. Risulta decisamente più utile in fase difensiva piuttosto che in quella offensiva, anche se poi fornisce l’assist a Djordjevic per il 2-0.

Djordjevic 9 – Sfortunato contro il Genoa e Udinese, questa sera l’ex Nantes era chiamato a spegnere tutte le critiche sul mancato feeling con il gol. Si fa trovare al posto giusto nel momento giusto in occasione del vantaggio biancoceleste, poi raddoppia fintando il tiro sul difensore e calciando di sinistro a giro sul palo lontano. Completa la serata magica con la rete del 3-0: un sinistro chirurgico da posizione (quasi) impossibile. Pallone portato a casa e tanti applausi.

All. Pioli 6 – Cambia modulo, ma la sua Lazio parte tutt’altro che bene. Dopo aver superato con fortuna il forcing del Palermo, Djordjevic sembrava aver dato sicurezza ad una squadra in confusione. Poi, superata ancora una volta la paura, è lo stesso centravanti serbo a chiudere la gara con secondo e terzo gol (nel finale arriva anche la quarta rete di Parolo). I limiti restano, ma contava vincere.