2014
Ballotta: “Nesta e Mancini i più determinanti. Io, invece, ho sempre retto bene la pressione”
Intervenuto sulle frequenze di Elleradio, l’ex portiere della Lazio, Marco Ballotta, ha raccontato alcuni aneddoti legati agli anni trascorsi a Romai:
Hai vissuto tante Lazio differenti.Qual è stato il momento più bello vissuto alla Lazio?
“Per me è stato tutto incredibile. Venivo dalla Reggiana che era appena retrocessa e mi trovai come presidente il mio idolo da bambino, il grande Dino Zoff. Per me fu il massimo… Rimasi contentissimo dal fatto che fosse stato lui a scegliermi. In quegli anni la Lazio era una squadra eccezionale, che forse ha vinto meno di quello che avrebbe dovuto. Ricordi curiosi ed aneddoti di quegli anni? “Quando c’erano le partite della Nazionale rimanevano in 3/4 persone. Si giocava a calcio tennis. Devo dire che fu molto bravo Eriksson, con la sua freddezza, a gestire il gruppo al meglio. Non è facile quando hai molti giocatori che viaggiano spesso in giro per il mondo. Tenne sempre il pugno della situazione”.
I giocatori che hanno inciso di più nella conquista degli obiettivi?
“Nesta e Mancini. Alessandro era capace di tenere la difesa da solo. Uno dei più grandi di tutti. Roberto, pur con qualche problema a livello caratteriale fu determinante nel darci la mentalità vincente. Era uno che si prendeva sempre le responsabilità senza paura”.
Nel Derby vinto nel 2000 con i gol di Nedved e Veron entrasti al 43° per sostituire Marchegiani. Ci spieghi come si fa ad entrare in partita a freddo con calma come facesti tu?
“Sono sempre stato uno che caratterialmente reggeva molto bene le pressioni, anzi mi esaltavo nelle partite più importanti. E’ una cosa innata… O ce l’hai dentro o no”.
Attualmente giochi ancora o hai smesso?
“Certo che gioco ancora! Ho 50 anni, mica sono vecchio! Mi diverto in Prima Categoria giocando in attacco”.