2014
Berisha: “Devo lavorare di più e dimostrare di meritarmi un’altra possibilità”
Berisha aspetta il suo momento, la sua occasione. Ai microfoni del sito svenskafans.com, in seguito al match disputato contro l’Hellas Verona ha dichiarato:
Come va l’esperienza in Italia? C’è differenza tra Kalmar (città svedese sede della sua ex squadra, il Kalmar appunto, ndr) e Roma?
“Sì, è un qualcosa di completamente diverso. La vita quotidiana è differente ma non solo, di certo non c’è la tranquillità della Svezia”.
Ti manca la Svezia?
“Sì, un po’. È stato difficile lasciarla e ambientarmi in un Paese nuovo come l’Italia. Ora va molto meglio. Non mi sono mai dato per sconfitto, ho avuto sempre fiducia nei miei mezzi e quando Marchetti si è infortunato all’inizio della stagione ho avuto modo di giocare. Ma anche lo scorso anno ho disputato molte partite”.
La Lazio sta attraversando un ottimo momento, è dura cambiare una squadra vincente…
“Sì, è vero. Ma io devo solo pensare a lavorare per dimostrare di meritarmi un’altra possibilità”.
E cosa ne pensi delle voci che vogliono Marchetti in Cina (nel febbraio scorso si parlava dell’interesse del Guanghzou R&F e di un Guanghzou pronto a offrire 12 milioni, ndr)?
“Davvero? Non ho sentito nulla a riguardo”.
Capitolo Nazionale, come procede l’avventura con l’Albania?
“Bene, eccezion fatta per l’ultima partita…”.
Giochi per l’Albania, ma sei nato in Kosovo: che significa?
“È stata dura per me, sono cresciuto durante la guerra, questo ha influenzato la mia vita”.
Cos’è successo durante Serbia-Albania?
“Prima della fine del primo tempo, quando ha fatto la sua comparsa il drone con la bandiera della Grande Albania, la situazione era al limite, poi è diventata insostenibile. Quando i tifosi serbi hanno iniziato a darci la caccia potevamo solo metterci al riparo. Era impossibile riprendere a giocare. Ora dobbiamo solo sperare che in appello cambi la decisione dell’Uefa. Non credo che perderemo la partita a tavolino”.