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Lazio, Varsavia quattro anni dopo: il racconto di quella notte di paura

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Sono passati quattro anni dalla terribile notte di Varsavia quando circa 150 tifosi della Lazio furono arrestati dalla polizia polacca

Proprio quattro anni fa i tifosi laziali si recavano a Varsavia per seguire la propria squadra nella sfida di Europa League contro il Legia. Ma di quel 28 novembre 2013 c’è poco da ricordare dal punto di vista calcistico. Una parte di supporters biancocelesti si incontrarono davanti all’Hard Rock Café, ma quell’appuntamento si trasformò in una scena di terrore. Gli uomini della polizia, in tenuta anti-sommossa, erano lì ad attenderli, nascosti e pronti a tendere un’imboscata. Centinaia di quei ragazzi furono ammanettati come criminali e trasportati al carcere di Bialoleka con l’accusa di ‘adunanza sedenziosa’. Trattati senza alcun riguardo, passarono diversi giorni in quelle celle fredde, derisi dalle guardie perchè italiani. “I familiari si trovano qui per assistere i loro figli banditi”, così li descriveva il ministro degli Interni Sienkiewicz. Giovani romani, tanti di questi padri di famiglia, giunti in Polonia con lo scopo di inneggiare i propri colori, sono stati trasformati ingiustamente in mostri violenti pronti a far danni. Le autorità polacche attendevano forse qualcosa di simile a quanto avvenuto circa 2 mesi prima a Roma, in occasione della partita di andata, quando i sostenitori del Legia tentarono prima di salire fin sopra l’Altare della Patria, poi di assediare al Colosseo e al Palatino. Si aspettavano che i laziali fossero li per vendicarsi, per ricambiare il ‘favore’, ma non era così. Lentamente venivano scarcerati a gruppi di poche unità, ma tutti con il desiderio in cuore di tornare a casa e dalle prorpie famiglie. L’Odissea per gli ultimi 12 tifosi terminò solo il 18 dicembre, dopo 3 lunghissime settimane di reclusione. Un ricordo da cancellare, ma nonostante sia trascorso tutto questo tempo la ferita rimane ancora aperta.

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