Biglia sempre più importante per Pioli: domenica ‘l’esordio’ nel derby

Assolutamente Lucas Biglia. Come riporta La Gazzetta Dello Sport, l’argentino è ormai una colonna portante della Lazio salita al terzo posto. Stefano Pioli non sa rinunciare al suo play ideale. Se non è in infermeria o dietro la lavagna del giudice sportivo, deve stare in campo. La panchina non è per lui. Così l’ipotesi che il ventottenne di Mercedes dovesse cominciare tra i rincalzi contro la Sampdoria, è stata sbalestrata dalla formazione stilata dal tecnico emiliano. L’esigenza di non affrettare il recupero totale dopo i guai muscolari che lo avevano fermato per due gare e anche lo spettro di un cartellino giallo che, da diffidato, gli avrebbe provocato una squalifica, ovvero lo stop per il derby, sembravano prendere il sopravvento sui riscontri di una riacquisita condizione. Pioli ha scelto. Guardando solo alla sfida con la Sampdoria. Senza riflessi e ombre. Biglia in campo: perché è lui la bussola per il gioco della Lazio. Geometrie, ritmo e capacità di inserimento: il mix che esalta il rendimento di un giocatore che negli ultimi 8 mesi ha ribaltato la propria carriera. Da riserva a titolare nell’Argentina che ha conteso la Coppa del Mondo alla Germania nella finalissima di Rio. Da vice Ledesma, almeno così sembrava, a titolare inamovibile in cabina di regia.

Così l’ipotesi di rivedere Ledesma in campo contro la Samp è saltata. Come novità dell’ultimo minuto, ma in effetti studiata e mediata da Pioli. Biglia che orchestra la manovra: punto di riferimento della Lazio che sogna un posto Champions. Ma anche la chiave per risolvere tanti problemi. C’è da rattoppare un disimpegno? Spunta Biglia. Così come se c’è da provare una modo per far capitolare la porta avversaria. Lunedì sera, il primo vero pericolo a Viviano è scattato da una punizione pennellata dall’argentino.

Nella copertina della Lazio di Pioli spunta d’imperio il «Principito». Elegante e deciso. Lunedì sera ha schivato l’ammonizione tanto temuta. Un altro cartellino giallo undici mesi fa (il 9 febbraio) gli fece saltare il derby con la Roma. Una settimana prima, da diffidato, era stato sanzionato nella trasferta col Chievo. Una defezione che lo amareggiò dopo che già nella stracittadina d’andata non aveva giocato. Così l’appuntamento di domenica si inebria per lui del fascino della prima volta. Biglia, cuore sudamericano, pronto ad accendersi per il derby tanto atteso dalla Capitale. Ad agosto, non ebbe paura a sbilanciarsi. «Penso che in prospettiva la Lazio non debba porsi limiti, neppure quello dello scudetto. Sono venuto in Italia con quell’obiettivo. Spero di poterlo centrare con la Lazio». E negli ultimi tempi, Biglia ha sempre intuito dove poter guidare la propria squadra.