Derby, Antonio Filippini: "La Lazio può vincere giocando come sa a viso aperto. Mauri può essere l'uomo partita" - Lazio News 24
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2015

Derby, Antonio Filippini: “La Lazio può vincere giocando come sa a viso aperto. Mauri può essere l’uomo partita”

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 Antonio Filippini, in biancoceleste nella stagione 2004-2005, è intervenuto a Lazio Style Radio parlando del derby di domenica, ricordando quello vinto dieci anni fa (il 6 gennaio 2005) per 3-1 con Papadopulo in panchina. Ecco le sue parole:

Antonio, come si vince un derby?

” Bisogna giocare al massimo delle potenzialità. I fattori tenico e tattico sono importanti, ma quello emozionale è il più importante”.

Come ricordi la vigilia del derby?

“Ricordo che Di Canio girava in ogni stanza per venirci a caricare”.

Alla fine, dopo la vittoria?

“Sembrava di aver vinto la Champions League, è una partita che ricordo come se fosse ieri”.

Cosa ci dici dell’aspetto tattico?

“La Lazio deve giocare come sa e a viso aperto, così può vincere. La Roma vista a Udine no è stata grandissima”.

Chi ti ha colpito di più dei nuovi?

“Molti, ma il merito è collettivo. Pioli è fondamentale”.

Ti piace quindi l’operato del tecnico emiliano?

“E’ sempre stato un ottimo allenatore, ha saputo reagire con calma alle difficoltà e stanno arrivando i risultati”.

Pioli sta gestendo bene l’aspetto mentale:

“E’ una caratteristica fondamentale della sua squadra. Sottol’aspetto emotivo la Lazio è una squadra matura”.

La Lazio opera un pressing molto alto..

“Con questo tipo di gioco si fa molta meno fatica. In Italia è sempre stato diverso, le squadre, persa la palla, si sono sempre ripiegate in difesa. Adesso è diverso, anche Guardiola al Bayern allena la squadra così”.

Come vedi la Roma?

“E’ una squadra che va in difficoltà se l’aggredisce nel possesso palla, visto che fanno un palleggio molto prolungato, così come a Udine nell’ultima partita”.

Chi può essere l’uomo derby?

“Direi Mauri. Ne ha giocati tanti e quindi può essere lui. E’ un giocatore che s’inserisce sempre ‘a fari spenti’ “.

Come vedi un eventuale 4-2-3-1 con Candreva, Mauri e Felipe Anderson in linea dietro la punta?

“E’ praticabile, corrono tutti e tre e hanno qualità. O così o col 4-3-3 sono i moduli naturali per la Lazio di Pioli”.

Per il terzo posto, sarà una sfida Lazio-Napoli?

“Penso che anche l’Inter si potrà inserire e come outsider vedo Genoa e Sampdoria. Il Milan invece non è pronto. Lazio e Napoli sono squadre simili, vedo equilibrio”.

 

 

 

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