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Caso Lotito: Martedì il dossier in Procura Federale

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Inchiesta aperta, faldone già sul tavolo di Stefano Palazzi, primo punto operativo già domani negli uffici di via Campania, martedì Pino Iodice, dg dell’Ischia, il Grande Accusatore, porterà al capo della procura federale tutto quello che ha. Telefonate registrate (tre), appunti, il suo dossier su questa vicenda che rischia di poter non essere circoscritta alle sole parole pronunciate e che hanno aperto la voragine. Il compito degli 007 federali sarà indubbiamente delicato, ma dovranno capire quali sono i contorni e i confini di questa vicenda. Se è vero, come ha sottolineato ancora una volta il dirigente dell’Ischia, che Lotito ha minacciato anche altri soggetti, fino a dove si è (se si è) spinto. Insomma, già dall’esame del materiale che sarà portato a Roma martedì, potrebbe essere necessario stilare un calendario di audizioni (sarebbero dieci i presidenti minacciati, secondo Iodice), oltre ai soggetti direttamente interessati. Compreso lo stesso Lotito.

Primo passo. L’apertura del fascicolo, con le prime notizie di stampa, è avvenuto quasi in automatico venerdì mattina. Il “virgolettato” delle parole che Claudio Lotito ha detto al telefono a Pino Iodice ha fatto il giro delle istituzioni, sia sportive (con le censure del presidente del Coni, Malagò, e del presidente della Federcalcio, Tavecchio) che – soprattutto – politiche, con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, estremamente duro («La Figc affronti un serio e radicale cambiamento. E’ una conversazione che non rappresenta il calcio come lo vorremmo noi e come o vogliono gli italiani»). Ora passerà anche al vaglio della giustizia sportiva, in primis quella di Stefano Palazzi, sul quale incombe sempre (è di giovedì scorso un summit , forse non così casuale) l’occhio del capo della Procura generale dello Sport, Enrico Cataldi, che ha già avuto modo di incrociare, quest’anno, il nome di Lotito nella vicenda che ha portato al deferimento del presidente della Lazio per la questione-Marotta.

Calendario. Possibile che, dopo aver messo insieme i primi pezzi di questo puzzle, Palazzi ritenga ci sia bisogno di ascoltare anche altri protagonisti – indiretti – di questa vicenda, per capire quali siano i contorni, i confini entro i quali muoversi in caso (che sembrerebbe probabile) di deferimento per Claudio Lotito. Confini che potrebbero essere limitati alla telefonata con Pino Iodice (che si avvarrà del maestro decano degli avvocati sportivi, Eduardo Chiacchio), ma che ugualmente potrebbero allargarsi a macchia d’olio. E’ già possibile intravedere alcuni profili giuridici (sportivamente parlando) in chiave «capo di imputazione». A cominciare dalla violazione all’articolo uno, quello che riguarda la lealtà sportiva, sulla quale sembrerebbero esserci pochi dubbi. Palazzi dovrà capire se sussistono altre eventuali violazioni al Codice di Giustizia Sportiva e questo potrà farlo solo dopo aver avuto un quadro completo della situazione.

Decadenza. Anche perché, strettamente legata alla questione degli potenziali capi d’imputazione, c’è la vicenda che riguarda l’eventuale decadenza (e la inelegibilità), dalle cariche federali, del presidente della Lazio, Claudio Lotito. A novembre è stato modificato l’articolo 22 delle Noif, che ha spostato in avanti, a tre anni, la condanna in sede penale che comporta la perdita dei “galloni” federali. Ma per le condanne sportive, nulla è stato toccato, tutto resta regolato dall’articolo 29 dello Statuto federale, il tassametro finisce di girare a un anno e un giorno. E i mesi di squalifica accumulati da Lotito, malcontati, dovrebbero essere circa nove, da Calciopoli ai giorni nostri. Insomma, i margini sono decisamente stretti.

Fonte: Il Corriere dello Sport – Edmondo Pinna

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