Bianchedi, direttore Isokinetik: “Gentiletti è clinicamente guarito, al primo contrasto in partita si sbloccherà definitivamente”

Ai microfoni di RadioSei è intervenuta Diana Bianchedi, direttore dell’Isokinetic, centro dove Santiago Gentiletti ha svolto l’ultima fase riabilitativa: “Santiago è un ragazzo estremamente serio e puntuale. Ce l’ha messa tutta, poi lo staff della Lazio è stato molto presente, in particolar modo con il dottor Lovati e il dottor Salvatori che lo hanno aiutato in questa fase. Come in tutti i casi in cui un’atleta è costretto a star fermo per molto tempo, il problema più grande è la motivazione. Lui faceva due sedute al giorno, per un totale di 11 sedute di riabilitazione dalla durata di due ore ciascuna. Il tutto per una quantità di settimane davvero elevata. Non ha mollato mai: arrivava la mattina presto, dopo aver accompagnato i bambini a scuola, poi dalle 8:30 cominciava a lavorare, partendo subito dal lavoro in piscina. Con tutta onestà, quando è arrivato da noi aveva già un’articolarità ottima, pertanto non abbiamo mai forzato essendo arrivato con un ginocchio sgonfio che muoveva benissimo. Da quel punto di vista non ha sofferto. L’ultimo giorno delle riabilitazione ha portato pasticcini per tutti. Devo dire che è uno che sa fare gruppo. Solitamente, superato il trauma dell’infortunio, l’atleta vuole rientrare il prima possibile. Il trucco è sempre dare un obiettivo all’atleta, dei piccoli traguardi da raggiungere”. Sul rientro in campo: “Ha recuperato già una forza molto buona. Ora deve lavorare sulla forza specifica. Ieri l’abbiamo sentito, ha fatto subito due sedute a Formello e sta caricando ancora ma con una forza già più specifica. Noi abbiamo stabilito che dal momento che in gara farà almeno 400 rotazioni sul ginocchio, in allenamento deve arrivare a farne 2000. I gesti li ha fatti tutti, ma finché non li prova con l’intensità della partita, non sarà la stessa cosa. Quelle fatte fino adesso sono solo simulazioni, al primo contrasto vero che farà in partita, lì sarà il momento in cui si sbloccherà. La carica della partita non è riproducibile in allenamento. Deve solo ritrovare la condizione giusta per i 90 minuti”.