Di Vaio applaude Pioli: "Ha costruito una grande organizzazione, la Lazio merita la Champions". Poi su Nesta... - Lazio News 24
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2015

Di Vaio applaude Pioli: “Ha costruito una grande organizzazione, la Lazio merita la Champions”. Poi su Nesta…

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Ai microfoni di Radio Ies è intervenuto Marco Di Vaio, ex attaccante biancoceleste che da poco ha appeso gli scarpini al chiodo: “Seguo la Lazio perchè io sono cresciuto laziale. Ho tutta la mia famiglia a Roma e poi conosco Pioli e lo sento ancora. Sono stato con lui a Bologna e lo stimo molto. E’ stato capace di costruire una grandissima organizzazione tattica costruendo una mentalità offensiva capace di esaltare le qualità e sfruttando gli inserimenti dei suoi centrocampisti. Pioli ha una grande priorità, il campo e il lavoro quotidiano. Dedica tutte le sue energie per curare ogni dettaglio anche il più piccolo particolare. Conosco il suo staff e il modo di approcciare al lavoro e quindi ero certo che sarebbero arrivati i risultati. Sta facendo bene e la squadra lo sta seguendo alla grande. C’era scetticismo al suo arrivo ma lui ha saputo gestire le pressioni di una piazza esigente come quella di Roma. Ha letto alla perfezione le potenzialità della sua squadra già dal ritiro“. Sul match vinto 4-0 lunedì: “Contro la Fiorentina ha fatto una gara perfetta. La prima mezz’ora è stata fantastica, poi sul due a zero ha chiuso la partita e ha giocato sul velluto. Il primo tempo, così come il match contro il Sassuolo ha evidenziato grandissima qualità e intensità. Felipe Anderson lo scorso anno era stato etichettato come inadeguato, Pioli lo ha valorizzato così come ha fatto con Cataldi e con giocatori rilanciati da Klose a Mauri che sta vivendo una seconda giovinezza. La squadra merita la Champions League e ha dimostrato di essere completa e matura per centrare l’obiettivo più prestigioso. La Lazio deve puntare al secondo posto e poi si vedrà dove arriverà a fine stagione“. Sul ‘vecchio’ Lazio-Fiorentina 8-2: “Quella domenica è passata alla storia e nei tabellini c’è anche il mio nome. Avevo già segnato un goal in serie A però per un giovane avere continuità e per me segnare sotto la Curva Nord è stata un’emozione incredibile. Mi sono reso conto dopo di quello che era successo. Quella domenica mi marcava Pioli. Ne abbiamo parlato spesso a Bologna. Quella partita è entrata nella storia perchè fare otto goal a quella Fiorentina piena di campioni come Batistuta fu un impresa“. Spazio poi ad un giudizio su Danilo Cataldi: “Quello che ha fatto Nesta è il sogno di ogni giovane che proviene dal settore giovanile. Essere il capitano della tua squadra del cuore, vincere uno scudetto e alzare tante coppe in Italia e in Europa è il sogno di tutti. Il gesto di Radu è stato per valorizzare l’uomo ancor prima del calciatore. E’ un passaggio importante perchè se due senatori come Radu e Mauri, danno un’investitura simile significa che è molto apprezzato anche umanamente. E’ stato un augurio per il ragazzo come è un augurio nei suoi confronti sperare che possa ripetere l’avventura di Nesta, significherebbe che la Lazio torna protagonista in Italia e in Europa alzando trofei importanti. Nesta ha avuto un rapporto turbolento dopo il suo addio con i tifosi. Poi c’è stato il ritorno sotto la curva nella manifestazione ‘Di padre in figlio’ e poi ancora polemiche per alcuni tweet che non sono piaciuti molto ad alcuni tifosi. Io ricordo la faccia di Nesta vicino a Galliani quando fu presentato a Milano e quell’immagine vale più di mille parole e dovrebbe far capire tutto. Alessandro è una persona molto riservata, parlare della Lazio per lui non è semplice. La Lazio è un grande amore che si porta dietro una ferita altrettanto importante. Il suo addio non è stato figlio di una scelta, la parola fine al suo amore è stata forzata e imposta. Io non ho vissuto quello che ha vissuto Alessandro con la maglia della Lazio e questo mi dispiace perchè è quello che volevo. Forse io parlo più serenamente di Lazio per questo motivo, lui ha vissuto emozioni straordinarie scrivendo un pezzo importante della storia biancoceleste e poi una ferita grandissima. Dover lasciare la Lazio in quel modo per lui è stato un finale che non avrebbe voluto. Però nella sua riservatezza è indiscutibile quanto sia legato e porti nel cuore la Lazio e quello che ha vissuto con questa maglia“.

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