2015
L’arrivo di Felipe Anderson alla Lazio? Ci fu lo zampino di Aldair e Zago
Felipe Anderson mania. Il numero 7 biancoceleste è ormai apprezzato ben oltre la piazza laziale, e l’uomo che lo scoprì, Franco Zavaglia, decano degli intermediari del calcio con specializzazione in talento sudamericano, lo elogia senza mezzi termini: “E’ meglio di Neymar. È al 70% delle sue potenzialità, ma quando avrà completato lo sviluppo fisico, allora vedremo esattamente come è. Osservandolo giocare con i pari età come Rafael, Jonathan dell’Inter, Ganso, Neymar e Danilo del Porto, si notava che fosse nettamente superiore a tutti”. Come scrive l’edizione romana de La Gazzetta dello Sport, quello che ha dell’incredibile è che dopo il primo avvistamento «casuale» dell’allora 16enne Felipe, aprile 2010 durante una partita del Santos nel Paulistao, Zavaglia propose la sua grande scoperta a varie società italiane. Alla Lazio, che poi concluse l’affare, ma pure ad altre: Fiorentina, Torino, Parma e soprattutto alla Roma. Il più veloce a dare un’occhiata al dvd inviato dal Brasile fu il d.s. biancoceleste, Igli Tare: «Mi disse: è un ragazzo molto interessante. E così iniziai ad intavolare una trattativa lunghissima», racconta Zavaglia. Che, in realtà, al tavolo apparecchiato con il Santos, con Felipetto e la sorella che allora era quasi avvocato, si presentò proprio insieme alla Roma. O meglio, con due colonne dello scudetto giallorosso, Aldair e Zago. Cioè due telefonate «facili» della Roma.
Furono loro due, soprattutto il secondo che nel Santos ci aveva giocato, a mettere in contatto Zavaglia con il club, aprendo di fatto il canale di mercato che poi la Lazio ha avuto la prontezza di sfruttare al volo.
Lotito e Tare hanno deciso di proteggere il loro talento dall’assalto dei tantissimi club che si sono messi a seguirlo, attratti dalle sue giocate come le api dal miele. In settimana si andrà alle firme: Felipe Anderson avrà uno scatto di stipendio (da 750mila euro a un milione più bonus) e un anno in più sul contratto (dal 2018 al 2019). Un premio per il brasiliano che va a sottolineare l’affare fatto dalla Lazio. Doppio, per altro: da una parte il club di Lotito ha saputo bruciare la Roma, accaparrandosi uno dei pochi top del campionato; dall’altra, grazie a Felipe, in caso di secondo posto soffiato alla Roma, la Lazio potrebbe aumentare del 70% il suo monte ricavi (136 milioni il totale). Ma sarebbe solo la seconda beffa.