De Sousa: "Da bambino tifavo Roma, ma alla Lazio ho vissuto le emozioni più grandi della mia carriera" - Lazio News 24
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2015

De Sousa: “Da bambino tifavo Roma, ma alla Lazio ho vissuto le emozioni più grandi della mia carriera”

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Claudio De Sousa, calciatore classe ’84 (attualmente al Como) cresciuto nelle giovanili della Lazio, si racconta a Sportlive.it nella rubrica “Eroi per un giorno”, dedicata ai giocatori che hanno vissuto una giornata da protagonista in Serie A e che stanno ricostruendo la propria carriera in Lega Pro. Inizialmente ricorda proprio la prima marcatura con la maglia biancoceleste: “Angolo per il Messina, sulla ribattuta parte il contropiede, con loro tutti avanti essendo sotto 1-0. Pandev è scattato sulla sinistra facendo tutto il campo, da area ad area; io ho seguito l’azione e lui mi ha servito, mettendo la palla all’altezza del dischetto: ho calciato di piatto destro, mandando il pallone all’incrocio e battendo Storari in uscita. Correva la stagione 2004/05, sulla panchina della prima squadra della Capitale sedeva Mimmo Caso: “Lo conoscevo, avendolo avuto nelle Nazionali giovanili e poi nella Primavera della Lazio 2003-2004. L’anno dopo l’ho trovato in Prima Squadra, mi ha sempre convocato. Con il Messina, per la sostituzione di Muzzi, ha preferito me a Di Canio, facendomi giocare quaranta minuti della ripresa”. Per De Sousa solo un anno è durata l’esperienza con l’aquila sul petto, la conferma a fine stagione non è avvenuta: “Ero di proprietà della Lodigiani, con cui avevo firmato un accordo a sedici anni che scadeva nel 2005: alla Lazio andai in prestito. I biancocelesti ci pensarono anche a tenermi, ma secondo me e secondo il mio procuratore dell’epoca, Claudio De Nicola, fecero un’offerta economicamente non all’altezza. Avevo proposte più allettanti”. La punta spende poi belle parole per il presidente Lotito, allora al primo anno da patron della Lazio: “Lotito entrava nel calcio in quella stagione: è stato un rivoluzionario, con un’ottica diversa rispetto ai presidenti dell’epoca. Ha subito detto le cose chiaramente: voleva gente operaia, che desse tutto per la maglia. Ha cambiato il concetto degli stipendi, ha messo i premi a obiettivo, che all’epoca non si usavano molto”. Infine rivela anche una curiosità: “Da piccolo tifavo Roma, ma con la maglia della Lazio ho vissuto le emozioni più grandi della mia carriera”.

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