2015
Tavecchio: “Dobbiamo difendere il calcio italiano. Lotito? Nessuna interferenza con lui, ha grandi abilità manageriali”
Non c’è pace nel calcio italiano travolto ieri da un nuovo scandalo del calcioscommesse. Oggi il presidente della FIGC Carlo Tavecchio in un’intervista a Mattino Cinque ha espresso la sua opinione al riguardo: “In tutta questa vicenda noi siamo parte lesa, abbiamo la voglia e la forza di difendere il calcio italiano. Anni fa la scommessa era un reato, poi per raccogliere fondi si è deciso di trasformare un reato in norma di legge, da quel momento sono scattati tutti i meccanismi tipici di una società che da 8-9 anni ha un sistema Paese in grave difficoltà. Tutti i mariuoli, i faccendieri non trovano altro modo che riciclarsi in un mondo dove si trova facilmente del guadagno. Avevo dato parere negativo all’allargamento delle scommesse ai dilettanti”. Una battuta anche sul presidente Lotito: “È un eletto, non un nominato, è stato eletto dalla Lega di Serie. Quando c’è stata la composizione del Consiglio Federale, la richiesta della Lega era di farlo vicepresidente vicario, mi opposi ed è rimasto consigliere, fu anche indicato dalla Lega come presidente della commissione riforme, ho dato la delega, ma poi l’ho ritirata. Io non ho nessuna interferenza con Lotito, al quale però riconosco una grossa abilità manageriale, la sua è una delle migliori società. La Lazio non ha nessun parametro discostato rispetto ai principi del fair play finanziario. Ha la Lazio e la Salernitana, poi ci sono leggende metropolitane che gli attribuiscono Brescia, Bari e altri club. In molti si rivolgono a lui per chiedere consigli amministrativi, sapete tutti che salvò la Lazio che era in una situazione di grande dissesto finanziario”.