2015
Cana: “Parolo mi ha sorpreso, Felipe e Keita sono i più forti. Futuro? Deciderò con la dirigenza, ho un gran rapporto col mister”
A causa di un infortunio non ha potuto dare il contributo nelle ultime giornata. Lorik Cana comunque può gioire per il risultato conquistato a Napoli dai suoi compagni, si esprime così ai microfoni di Radio Olympia: “Una partita da manicomio! Siamo venuti a Napoli per giocarci tutto. Siamo stati molto vicini alla qualificazione Champions League, ma anche molto vicini a perdere il terzo posto. Abbiamo vinto in trasferta su un campo difficile, meritiamo di finire sul podio: questo è un grande risultato della squadra”. Il punto più alto di una stagione straordinaria: “A Roma c’è sempre tanta pressione sui risultati della squadra. Abbiamo lavorato tutto l’anno per questo traguardo, esserci riusciti è un sollievo per tutti”. Infine Cana parla del suo futuro: “Ho un altro anno di contratto con la Lazio. Ne discuterò con i dirigenti del club e prenderemo una decisione insieme. Sono sicuro che troveremo la soluzione migliore”.
L’esplosione di Felipe Anderson – “È un ragazzo davvero incredibile. Il suo talento si percepiva anche l’anno scorso, ma arrivava in un campionato molto diverso rispetto a quello brasiliano. Ha continuato a lavorare e ha trovato un mister che ha saputo aspettarlo e dargli il giusto spazio. Una volta che è partito non si è più fermato e la squadra lo ha seguito“.
La mentalità di Pioli – “Rispetto a quando siamo arrivati abbiamo una filosofia diversa di gioco. Pioli ha idee molto diverse rispetto alla tendenza che c’è in Italia. Ha subito molte infuenze di Guardiola o Bielsa, mantenendo anche la qualità difensiva che c’è in Italia. Noi lo abbiamo seguito, ma non c’è voluto tanto perché è stato molto bravo a trasmette la sua mentalità. Ha fatto un grande lavoro, come sicuramente lo abbiamo fatto noi giocatori. Ricordo dopo la vittoria in Coppa Italia contro la Samp, così come dopo il 26 maggio, l’ambiente ha un po’ mollato e questo non deve succedere. Ora c’è un allenatore che conosce l’ambiente e i tifosi che sono vicini alla squadra. Sicuramente ci saranno più aspettative adesso e noi proveremo a far volare l’aquila ancora più in alto”.
Palermo-Lazio, la svolta – “Arrivavamo da tre sconfitte in quattro partite e loro giocavano molto bene. Il primo tempo è stato molto delicato, siamo riusciti a vincere 0-4 e trovare un buon trend di successi. C’è stato lo scivolone di Empoli ma già avevamo capito che potevamo ambire tranquillamente per un posto in Europa. Da dicembre in poi siamo decollati. Forse potevamo ottenere di più sicuramente ma ciò che abbiamo raccolto è sicuramente meritato”.
Rimpianti e successi – Se potessi rigiocare una gara? Il derby. La squadra non ha giocato male, ma dopo aver trovato il pari dovevamo difendere meglio. Anche se, se fossi stato in campo, avrei provato anch’io a vincere. Poi in Coppa Italia non siamo arrivati nelle migliori condizioni per giocarla, soprattutto dal punto di vista fisico. Lo stesso Felipe ha accusato un po’ di stanchezza a fine stagione. Le forze però le abbiamo trovata e potevamo anche vincerla quella finale. Se guardiamo i numeri della squadra sono ottimi. Con 69 punti credo sia il miglior punteggio dopo lo scudetto. Abbiamo raggiunto il record di gol segnati e con 21 vittorie. Questo risultato è difficile da ripetere, ma sicuramente possiamo diminuire il dato delle 11 sconfitte rimediate. Alcune partite una squadra come la Lazio non le può perdere e su questo dobbiamo migliorare molto”.
Capitolo giovani – “Scommettiamo tutti sui nostri giovani. Hanno qualità diverse tra di loro e sono il tesoro della Lazio. Keita è stato il primo ad emergere. Ha iniziato forte ed era difficile continuare così. Si è un po’ fermato quest’anno, doveva essere più continuo. In allenamento all’inizio non ere il Keita che conoscevo io e che poi è tornato ad essere nell’ultimo periodo. Può diventare un grande giocatore e, insieme a Felipe, è il giocatore più forte che abbiamo. Cataldi è straordinario. Tecnicamente sa dare il tempo di gioco e a quest’età non è semplice essere a questo livello. Felipe è come una macchina da gioco, ti dà quella velocità supplementare che ti consente di vincere. Ora per tutti e tre arriva la parte più difficile, ossia cercare di confermarsi migliorarsi”.
Le scommesse vinte – “Non è semplice scegliere il che più mi ha colpito quest’anno tra i nuovi arrivati. De Vrij lo avevamo visto al Mondiale e una volta arrivato è migliorato molto. Anche all’inizio, quando ha sbagliato la gente gli è stato sempre vicino. Parolo mi ha sorpreso tantissimo. Nessuno si aspettava che facesse 10 gol. Ci aiuta anche in difesa ed è stato molto importante per noi. Anche nello spogliatoio sa farsi sentire”.
Il futuro – “Ho fatto in tempo di tornare in gruppo per l’ultima partita. Poi ci sarà ancora la Nazionale e a metà giugno le vacanza. Ho ancora un anno di contratto, l’estate scorsa ho avuto tre offerte interessanti ma il mister non ha voluto lasciarmi partire. Ha fatto bene perché ho fatto quasi metà campionato. Ho un accordo con la società che se dovessi trovare una sfida che mi piace posso liberarmi, ma non c’è niente ancora. Poi ci sarà la Champions! Ho un grande rapporto con il mister e quando ci rivedremo ne parleremo con grande tranquillità”.