2015
Il rammarico di Jugovic: “Mi dispiace non essere rimasto a Roma. Milinkovic-Savic? Ha una tecnica sopraffina”
Vladimir Jugovic intervenuto ai microfoni di Radio Olympia, ha parlato di Milinkovic-Savic, obbiettivo numero uno del mercato biancoceleste: “Milinkovic Savic è un centrocampista molto alto e ben strutturato fisicamente con una tecnica sopraffina. Gioca spesso da mezz’ala ma secondo me può esprimersi al meglio schierato in posizione più arretrata. La sua fisicità e le sue qualità tecniche lo rendono più adatto in posizione di regista o al fianco di un compagno al centro della mediana. In un ipotetico 4-3-3 lo vedo meglio in regia piuttosto che intermedio, oppure centrocampista basso davanti alla difesa in un 4-2-3-1. Dopo l’interesse della Lazio è stato accostato a Stankovic avvicinando le loro caratteristiche. Credo che in comune abbiano un’ottima capacità di concludere a rete con un tiro molto potente ma sono diversi, Milinkovic Savic può ricoprire più ruoli ma secondo me si valorizza giocando in posizione più arretrata rispetto alla classica mezz’ala o centrocampista offensivo in un qualsiasi modulo”. Jugovic, poi, parla del suo possibile erede: “C’è un giocatore della nazionale serba under 20 campione del mondo nel quale mi rivedo molto. Non vi svelo il suo nome ma il prossimo anno giocherà la Champions League e sono certo che riuscirà a vincerne almeno una in carriera”. Ricordando la sua esperienza biancoceleste, Jugovic pensa alla finale persa contro l’Inter: “La mia esperienza alla Lazio è durata un solo anno ma è stata una stagione intensa. Abbiamo conquistato una Coppa Italia e vinto quattro derby in un anno che, considerando anche una rosa rimaneggiata, non è una cosa banale a Roma. Il grande rimpianto è la finale di Coppa Uefa, avrebbe completato la mia carriera dopo la vittoria della Champions League. Stava nascendo una grande Lazio, ma ancora non avevamo la mentalità vincente e forse non abbiamo preparato benissimo la finale di Parigi. Eravamo all’inizio del ciclo della grande Lazio di Cragnotti. Mi è dispiaciuto andar via dopo solo una stagione, ma Vieri mi chiamava tutti i giorni per convincermi a raggiungerlo all’Atletico Madrid… peccato che io arrivai e lui andò via proprio per andare alla Lazio”.