2015
Il sogno di Portanova: “Pagherei per andare alla Lazio! Quest’anno ho ricevuto tante chiamate dai tifosi…”
Oggi Daniele Portanova gioca in Serie D con la maglia del Siena, ma il difensore centrale di città ne ha girate tante: Messina, Napoli, Bologna e Genoa. Ma il sogno nel cassetto si chiama Lazio. La squadra che ama alla follia, al punto di esser disposto ad andarci anche gratis. Il calciatore romano ha rilasciato una lunga intervista al sito gianlucadimarzio.com:
Ripercorriamo un po’ la tua carriera – “Ah, ci vuole un bel po’ di tempo. Il calcio è sempre stata la mia passione e infatti ho iniziato a giocare a cinque anni nella squadra del Montespaccato, una borgata di Roma nella quale sono nato. Poi mi ha preso il Casalotti che era una società un po’ più nominata. Lì ho fatto bene e mi ha prelevato la Roma, dove ho avuto la prima crescita soprattutto sotto il profilo tecnico-tattico. Poi altre esperienze che mi hanno formato anche sotto un altro profilo, quello umano che è stato il mio forte e infine tante avventure in Serie A. Sono molto felice ed orgoglioso di quello che ho fatto, l’unico momento negativo è stato il Calcioscommesse. Ho sempre sostenuto un calcio pulito ed esser stato tirato in mezzo mi ha fatto tanto male. Però dico sempre che c’è un Dio e alla fine ne sono uscito vittorioso. Io credo molto in Padre Pio”.
Un sogno nel cassetto – “Il mio sogno da quando sono nato ad oggi è stato sempre lo stesso: vestire la maglia della squadra per cui tifo, la Lazio”. Ecco, appunto la Lazio. Un amore senza limiti, ci andresti anche gratis? – “Sì, assolutamente addirittura ci pagherei sopra io (ride, ndr).Quest’anno è stato quello in cui mi sono sentito più richiesto dalla gente della Lazio. E’ stata una soddisfazione enorme. Se prima ero laziale, ora lo sono ancora di più”. Come mai hai scelto di ripartire dalla Robur Siena, pur avendo molto proposte da squadre di categoria superiore? – “Amo tantissimo questa città e la scelta è stata dunque semplice. Ho deciso di andare in D anche perché non vedevo più in un certo tipo di calcio nel quale credo. Un calcio fatto di valori, unione, rispetto per la maglia e per l’avversario. Questa è stata l’unica squadra che mi ha dato stimoli. Mi sono sentito in dovere di riportarla in alto”. La vita attuale, tra negozio di abbigliamento e calcio? – “Il negozio è di mia moglie e mio cognato ed io quando posso do una mano, anche se sono abbastanza imbranato come venditore (ride, ndr). Però Portanova quando prende un impegno ci mette il massimo ed infatti dedico tutto me stesso alla Robur Siena”.
Parlando un po’ della tua vita privata, hai quattro figli. E uno di questi, Manolo, centrocampista classe 2000, gioca negli Allievi della Lazio… – “Sì, ha esaudito la metà del mio sogno nel cassetto. E’ giovane deve stare solo sereno e divertirsi. A questa età il calcio è divertimento, educazione e rispetto. Se è contento lui, siamo contento tutti”. Sei stato etichettato come un difensore ‘cattivo’ (agonisticamente parlando, chiaro). Fuori dal campo che persona sei? – “E’ vero, ma se uno va a vedere le statistiche ho preso poche ammonizioni. Io do tutto per la maglia che indosso. E poi non ho paura di nessuno. Io mi sento un buono, una persona di cuore. Non ho vie di mezzo. O sono ‘buono buono’ o ‘cattivo cattivo’. Con le dovute proporzioni”.