2015
FOCUS – Vedi Napoli e (stavolta) poi muori: il racconto di una squadra allo sbando…
Si dice “vedi Napoli e poi muori“. Sì, dai, magari in questo caso è un po’ esagerato. Però, ammettiamolo: se la Lazio non è “morta”, davvero poco ci manca. Già, perchè la squadra che abbiamo visto ieri sera al San Paolo è faticoso considerarla tale. Si può perdere, eccome se si può perdere. Ma così no. E’ questo che i tifosi biancocelesti rimproverano ai ragazzi di Pioli. Zero grinta, zero voglia, zero rabbia. I limiti tecnici ci possono stare, ma devono, o quantomeno, dovrebbero, essere compensati da una squadra che non vuole perdere e che dà tutto per la maglia che indossa. E la Lazio, ieri sera, ha dimostrato tutto meno che di voler vincere.
NESSUN ALIBI – Due gol subiti in Supercoppa a Shangai, tre a Leverkusen, quattro a Verona, cinque a Napoli: in questo momento i biancocelesti fanno acqua da tutte la parti. L’eliminazione in Champions League ha fatto male, ci può stare di aver subìto particolarmente il colpo. Ma poi, una squadra, specialmente a questi livelli, può e deve reagire. La Lazio non lo ha fatto. E’ impaurita, apparentemente senza obiettivi. Alcuni giocatori sembrano con la testa altrove. Sì, forse alcuni sarebbero dovuti essere ceduti per acquistarne altri con motivazioni maggiori. Ma la strategia societaria, giusta o sbagliata che sia, è stata chiara: tenere i ‘big’, vendere gli esuberi e allargare la rosa con giovani di prospettiva per disputare le tre competizioni. Può piacere, può non piacere. D’accordo, in questo momento mancano calciatori importanti. Ma perdere così non si può. C’è una maglia, gloriosa, da rispettare e onorare.
ADESSO VOGLIAMO UNA REAZIONE – E poi, sì che si può dire: le figuracce le stanno facendo calciatori e allenatore. La Lazio probabilmente, anzi sicuramente, non è più la terza forza del campionato. Ma non è neanche la peggior difesa del torneo. La società può avere delle colpe, ma a Verona e a Napoli in campo sono scesi i giocatori. E, a Verona e a Napoli, la formazione l’ha sbagliata l’allenatore. Sono loro che devono provare vergogna per quello che (non) stanno facendo. Adesso, per favore, chiediamo una reazione. Contro il Genoa vogliamo vedere una squadra con gli attributi. Poi si può anche perdere, eccome se si può perdere.