2015
Primavera, Matosevic: “Alla Lazio mi trovo bene, ci si allena tanto. Futuro? Difendere la porta biancoceleste in serie A”
Kristjan Matosevic, diciottenne portiere della Lazio Primavera, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio. Nelle prime uscite ha dimostrato di essere affidabile, ha la fiducia del tecnico Simone Inzaghi.
Con il Palermo hai fatto due grandi interventi. La prima di Lagumina…
“Manoni non ha seguito il giocatore (ride, ndr). Lagumina è arrivato in uno contro uno e quando è così bisogna essere fortunati, lui ha calciato e io ho parato”.
La seconda parata su punizione di Toscano ad aggirare la barriera…
“Mi aspettavo la battuta di un mancino, ma nel calcio niente è scontato. Possono calciare tutti, l’importante è aver parato”.
Il Palermo che squadra è? Che impressione ti ha fatto?
“Il Palermo è una squadra molto forte, ci sono molti giocatori che giocano insieme da un anno, attaccano bene, è una squadra che quest’anno può fare tanto, può essere tra le favorite per arrivare alle Final Eight”.
Col Pescara sei stato impegnato pochissimo…
“I primi 25′ abbiamo sofferto tanto, ma è normale alla prima di campionato, una volta sbloccata è andato tutto in discesa e a abbiamo vinto”.
Come sta crescendo il gruppo?
“Stiamo crescendo molto bene, stiamo lavorando, ogni allenamento diamo il 110% e penso che possiamo fare un grande campionato”.
Oggi amichevole sul sintetico: differenze per un portiere?
“Cambia tanto, la palla viaggia diversamente. Il sintetico è più duro”.
In cosa sei migliorato?
“Qua si lavora molto di più su velocità ed esplosività, in questo ho imparato tanto, qua è tutto più veloce e più professionale rispetto al mio paese e alle altre squadre in cui ho giocato. Io vengo da Capodistria, ho giocato in una piccola città, poi sono stato un anno e mezzo alla Triestina che poi è andata in D, sono tornato a Capodistria, poi Catania e ora eccomi qua”.
Com’è Catania?
“A Catania fa più caldo! Ci sono differenze negli allenamenti, qua si lavora di più secondo me. La Lazio è una squadra di serie A e il Catania ora è in C, la differenza c’è per forza”.
Grigioni e Zappalà vi fanno lavorare?
“Lavoriamo tanto, ma poi vedo i risultati. Marchetti e Berisha sono due grandi portieri. E anche Guerrieri”.
Come mai hai scelto di fare il portiere?
“L’altezza ce l’ho, mi sono trovato in porta, è andata bene e lì sono rimasto. Mi piaceva il Dida del Milan. E Iker Casillas. Dida era un grande portiere con tanta esperienza, ha giocato nel Milan e nella nazionale brasiliana, era bravo. Casillas è un fenomeno“.
Senti la responsabilità di raccogliere l’eredità di un ottimo portiere come Guerrieri?
“No, non sento la pressione, io lavoro e basta. Guerrieri è un grande portiere, voglio fare come lui o anche di più”.
Col Bari è stata una partita difficile l’anno scorso, tu non c’eri. Come sarà stavolta?
“Sarà difficile perché il Bari è una squadra forte, con parecchi giocatori dell’anno scorso, giochiamo fuori casa e sarà dura”.
La Supercoppa da giocare contro il Torino: un’occasione per vendicarsi dell’anno scorso. Se ne parla?
“Certo, è giusto che se ne parli, è la prima possibilità che abbiamo per vincere un trofeo”.
Dove può arrivare la Lazio?
“Secondo me molto lontano. Bisogna lavorare, stare insieme e credere in quello che facciamo”.
Con chi ti trovi meglio?
“Con Rokavec perché parliamo stessa lingua, arriviamo dallo stesso Paese e lui mi ha aiutato tanto quando sono arrivato. Rispetto al mio Paese qua il livello di calcio è molto più alto, in Slovenia non ci sono squadre che giocano in Champions, però come Nazionale sta facendo bene. L’Italia è un mondo differente, è tutto più grande. Il mio sogno è giocare qui e fare una grande carriera”.
Matosevic fuori dal campo cosa fa?
“Mi piace stare con gli amici, uscire a mangiare qualcosa, mi piace tanto mangiare! Poi girare la città, sono stato al centro, ho visto il Colosseo ed è impressionante. Sento la distanza da casa, ma io ho scelto questa strada e così devo continuare”.
Come ti vedi tra 10 anni?
“Spero in porta in una squadra di serie A, magari la Lazio!”.
Marchetti che impressione ti ha fatto?
“Ho lavorato con lui, l’ho osservato bene, lui ha esperienza. Gioca da tempo in serie A, ha una cattiveria impressionante, è molto veloce e bravo tecnicamente, c’è tanto da imparare da lui. Io devo migliorare tecnicamente e in velocità. Con i piedi me la cavo abbastanza bene”.