L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – Lazio, piccoli passi verso una squadra già vista…

Seconda vittoria in cinque giorni per la Lazio, che trova i primi tre punti esterni in stagione su un campo difficile come il Bentegodi.
Conferma il 4-2-3-1 Pioli che ritrova in cabina di regia Biglia in coppia con Parolo. Ancora fiducia  ai 4 giocatori offensivi che bene hanno fatto con il Genoa.
Risponde Mandorlini con un 4-3-3 che sa molto di un 4-5-1 mascherato. Privo delle due punte di peso, Toni e Pazzini, il tecnico veneto schiera Jacopo Sala e Jankovic ai lati di Juanito Gomez.
Parte subito bene la Lazio che dopo cinque minuti passa in vantaggio ma l’arbitro annulla per una trattenuta in area che poi risulterà non esserci. Gol arrivato sugli sviluppi di un angolo del solito Kishna a cercare Djordevic che da dentro l’arietta piccola batteva Rafael.
I biancocelesti oggi sono in giornata e si vede, la velocità sugli esterni di Anderson e Kishna sarà un fattore durente tutta la partita e Biglia lo capisce già dopo sette minuti, quando con un lancio di 40 metri mette il brasiliano davanti al portiere, netta la trattenuta di Helender ma l’arbitro lascia correre. C’erano gli estremi per il rigore che avrebbe poi portato all’espulsione del difensore.
Primo tempo tutto di marca laziale ma poco dopo la mezz’ora il Verona passa. Punizione dalla destra di Viviani, la linea difensiva della Lazio come sempre in questi casi resta alta. Gomez scappa a Gentiletti e conclude a rete centrando la traversa. Indecisione tra Lulic e lo stesso argentino che non allontanano il pallone dall’area, arriva Helender e da di testa batte Marchetti. Beffa per la Lazio dopo un primo tempo passato prevalentement nella metà campo avversario.

La Lazio rientra subito in campo nel secondo tempo e nella mente di ogni tifoso riappare un flashback che porta indietro nel tempo a quella partita del 14 aprile 1974, dove di fronte c’erano sempre i veronesi, in cui Maestrelli rimandò subito in campo i suoi ragazzi in attesa dell’inizio della ripresa.
Seconda frazione che si apre come si era conclusa la prima. Domino Lazio sempre più costante, calci d’angolo a ripetizione ma il gol non arriva. Allora ci pensa Pioli dalla panchina a dare una sterzata al match. Doppio Cambio al 61′. Fuori Djordevic e Kishna dentro Mauri e Keita. Non passa nemmeno un minuto e lo spagnolo cambia la partita. Uno contro uno con Jacopo Sala, solita finta per il numero 14 laziale a superare il terzino che in area falcia il talento ex barca. L’arbitro non ha dubbi e indica il dischetto. Prende la palla Biglia, che con un missile che va ad insaccarsi sotto la traversa fa 1-1. 
Ora ci credono i biancocelesti, si fa sempre più insistente la pressione della squadra di Pioli che però all 81′ resta in 10. Secondo giallo per Mauricio, che falcia Wszolek lanciato a rete. Ora si fa dura ma le le squadre unite e solide sono quelle che superano le difficoltà tutti insieme senza disunirsi e la Lazio dopo l’espulsione dimostra di aver ancora lo spirito dell’anno scorso.
Milinkovic Savic a quattro dalla fine conquista una punizione al limite, vanno Biglia e Parolo sul pallone. Tutto fa pensare a un tiro a giro dell’argentino che però elude la barriera avversaria e tocca per il compagno che fa partire un destro che va ad insaccarsi dove Rafael non può arrivare. E’ 2-1 la Lazio finalmente è in vantaggio. 
Dopo 5 minuti di recupero termina la partita. Prima vittoria esterna della Lazio in stagione che da continuità alla vittoria ottenuta in settimana contro il Genoa. Qualcosa è cambiato dopo Napoli, hanno fatto bene alla squadra i giorni passati insieme a Formello insieme che hanno portato tutti a remare dalla stessa parte.
Quella contro il Verona è stata la vittora del gruppo, quel gruppo che adesso è tornato ad applicare alla lettera l’inno biancoceleste, quel gruppo che adesso è sinonimo di “NON MOLLARE MAI”.