2015
Parolo: “La Lazio può lottare per il vertice. La sconfitta di Napoli ci ha ridato umiltà”
E’ intervenuto dal ritiro della Nazionale, il motorino del centrocampo laziale, Marco Parolo. L’ex Parma oltre ad essere un fedelissimo di Pioli sta diventando anche un punto fermo dell’Italia di Conte. Oggi è toccato a lui intervenire nella sala stampa di Coverciano, sede del ritiro azzurro.
Ecco i punti più importanti della conferenza:
Come state preparando la partita contro l’Azerbaigian?
“La stiamo preparando bene, curando i minimi particolari. Non sarà semplice, verrà inaugurato lo Stadio di Baku, daranno il 100 %. Inoltre vengono da quattro risultati utili consecutivi. Noi vogliamo e possiamo chiudere il discorso qualificaizone, sarà come una finale“.
Lorenzo Insigne è stato l’ennesimo giocatore che si è infortunato in Nazionale…
“Chiunque viene in Nazionale, viene per restarci. Se non riesce a rimanere è perché ha avuto dei problemi fisici. Tra i club e le Nazionali ci deve essere un rapporto sincero, si deve dire sinceramente al mister se si è in grado di giocare o meno. Mi dispiace molto per Lorenzo, speriamo non sia niente di grave. Stava facendo la differenza in Italia, così come altri che hanno le carte in regole per far male all’Azerbaigian. Abbiamo attaccanti bravi in rosa, ed è bello quando non dipendi mai da un solo giocatore. Sono tanti quelli che posono cambiare la partita“.
Credi che i club mettano pressione ai propri giocatori che partono per le Nazionali?
“Alla fine conta sempre quello che vuole il giocatore. Quando si indossa la maglia della Nazionale, si chiude il discorso club. Quando si è qui, si pensa solo all’Italia. Ma se non si è nelle giuste condizioni è giusto tornare nel club per curarsi“.
Se dovesse capitarti una situazione simile a quella di Insigne, parleresti con lo staff medico della Lazio?
“C’è stata chiarezza da parte di Lorenzo, lo staff medico del Napoli e quello dell’Italia si sono parlati. Alla fine si è trovata la soluzione migliore per lui. Questa dovrebbe essere la routine, è sempre necessaria la massima chiarezza e trasparenza. Se c’è questo tipo di rapporto ne traiamo beneficio tutti. Noi ci teniamo a giocare per la Nazionale, e credo che nessuno si faccia influenzare da pressioni esterne“.
Quali sono le raccomandazioni Conte prima delle partite? Vi dà la formazione con largo anticipo?
“Il mister ci tiene tutti sulle spine, coinvolge tutti. Fino alla fine noi non sappiamo chi giocherà, così arriviamo tutti concentrati. Il mister pretende molto e noi mettiamo tutte le nostre caratteristiche a sua disposizione”
Preferisci giocare in un centrocampo a tre o a quattro?
“Alla Lazio giochiamo anche a due, cambia solo il modo di interpretare il ruolo. Con qualsiasi modulo l’importante è trovare le giuste distanze, i giusti equilibri. Tutto ciò che si vede in campo è studiato a tavolino, poi capita che le giocate dei singoli facciano la differenza. Ma il tutto è supportato dall’organizzazione di squadra e da un’intensità che non deve mai mancare. Dobbiamo sempre essere compatti e sapere cosa vogliamo”.
Questa Nazionale ha una solidità difensiva importante. È il punto di forza dell’Italia?
“Tutte le grandi squadre del passato che hanno vinto, hanno subito pochi gol. Se alla base di tutto c’è una compattezza di squadra e non si permette agli avversari la giocata, alla lunga qualcosa ti concedono. Se sei sempre attento puoi trovare la soluzione in ogni momento. L’Italia segna poco, è vero, ma crea tanto. Arriverà la partita in cui segneremo alla prima occasione utile”.
La Lazio si è lasciata alle spalle i problemi di inizio stagione?
“L’avvio è stato complicato, abbiamo avuto anche tanti infortuni e poca possibilità di lavorare tutti insieme come l’anno scorso. Quando gli infortunati hanno iniziato a tornare abbiamo ritrovato la solidità giusta. E’ stato fondamentale anche il turnover che ci ha permesso di rifiatare. Così siamo tornati a vincere e a scalare posizioni. Secondo me la Lazio può solo migliorare, abbiamo le qualità per rimanere lì dove siamo e lottare fino alla per le posizioni di vertice del campionato. Tutto deve partire dallo spirito ritrovato, nelle ultime partite non ci siamo mai arresi, abbiamo corso su ogni pallone e giocato l’uno per l’altro. Abbiamo elementi che possono fare la differenza in qualsiasi momento”.
Pensi che l’Italia meriti una posizione più alta nel ranking?
“Se siamo lì qualcosa è mancato, sicuramente questa nazionale può fare molto di più. L’Italia non è la tredicesima forza d’Europa né la 17esima a livello Mondiale. Non abbiamo mai subito troppo gli avversari, abbiamo rimediato una sola sconfitta contro il Portogallo. Dobbiamo crescere e lavorare per dimostrare che valiamo di più”.
Vi pesano i paragoni con i Nazionali del passato?
“Le Nazionali vanno a cicli. Nel 2006 abbiamo vinto il Mondiale, ci sono ancora giocatori di quel gruppo che possono trasmetterci una mentalità vincete. I nuovi e i giovani devono imparare e dimostrare di meritare l’azzurro. Sabato dobbiamo riuscire a centrare la qualificazione per l’Europeo, sarebbe il primo passo”.
Dopo il 5 a 0 con il Napoli, cos’è successo Lazio ?
“C’è stata una presa di coscienza, la consapevolezza di dire che dovevamo tornare umili, correre l’uno per l’altro. Altrimenti non saremmo andati da nessuna parte. Se tutti non lavorano per la squadra si fa dura, adesso abbiamo imparato la lezione. Se si guardava il Napoli, si notava che lavorano tuti insieme, che volevano dimostare la loro forza. Noi forse ci siamo cullati sul terzo posto dello scorso anno, ci serviva una sberla per svegliarci e forse abbiamo esagerato a prenderla. Adesso abbiamo ritrovato la cattiveria e l’umiltà dello scorso anno, sono tornati giocatori come Djordjevic e Biglia, che per noi sono delle certezze. Loro ti danno la possibiltà di giocare in un certo modo. Perdendo qualche partita di troppo a inizio stagione, abbiamo perso consapevolezza nei nostri mezzi. Una volta capito cosa ci stava mancando, abbiamo riniziato a lottare e ad essere umili. Se tu aiuti il compagno, sei sicuro che ti renderà l’aiuto. Le qualità le abbiamo, vogliamo continuare su questa strada“.