2015
L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – Lazio, sempre meno certezze. Crollato anche il fortino dell’Olimpico
Una Lazio troppo brutta per essere vera, crolla sotto i colpi del Milan e perde l’imbattibilità casalinga. Brutta sconfitta per i biancocelesti che visti i risultati del weekend, sprecano una buona occasione per tornare nelle zone nobili della classifica.
Pioli manda in campo la stessa squadra che ha perso a Bergamo, ad eccezione di Mauricio che rileva l’acciaccato Hoedt e di Klose che si riprende il posto da titolare a discapito di Mauri. Lazio che nei primi minuti, rinuncia a fare la partita e lascia il pallino del gioco in mano al Milan. In due anni, poche volte si era vista questa mossa tattica. Non riescono a trovare sbocchi i biancocelesti, merito anche di un Milan che si difende in maniera precisa ed ordinata. Onazi e Biglia trovano sempre intasate le linee di passaggio, Candreva e Anderson si fanno vedere poco e Klose rimane troppo isolato dal gioco. Non incide come ha fatto nelle ultime partite Milinkovic che accusa le tre partite in una settimana. Dopo le prime fasi di partita in cui le squadre si sono studiate, arriva il gol del Milan: Bonaventura cambia gioco e trova Cerci, Lulic concede il sinistro all’esterno, che mette una palla velenosissima, Marchetti respinge come può, ma ben appostato c’è Bertolacci che timbra lo 0-1. Responsabilità di Lulic in questo caso che concede il sinistro a Cerci e gli permette di crossare. In questi casi il calciatore avversario va portato sul piede debole e verso l’esterno. Evidente responsabilità sono anche di Marchetti, che poteva allontanare meglio quel pallone. Dopo il gol preso non riesce a reagire la Lazio che non si rende mai pericolosa dalle parti di Donnarumma.
Inizia il secondo tempo con Cataldi che rileva Onazi. L’intenzione di Pioli è quella di mettere ordine a centrocampo, dove nel primo tempo si era sofferto molto. Passano pochi minuti dall’inizio della ripresa e il Milan raddoppia: punizione di Bonaventura a cercare la testa del neo entrato Mexes, l’ex Roma anticipa Marchetti e porta i suoi a distanza di sicurezza. Ancora una volta prende gol su palla inattiva la Lazio, che mantiene sempre la linea alta e viene puntualmente infilata dagli inserimenti dei difensori avversari, pronti a colpire di testa. Anche in questo caso, grandi colpe sono di Marchetti: il portiere si rende protagonista di un’uscita a vuoto che spiana la strada al gol secondo rossonero. Una timida reazione della Lazio si vede al 74’: Kishna ribadisce in rete una corta respinta di Donnarumma su Felipe Anderson, ma l’assistente alza la bandierina e ferma tutto per una posizione irregolare dell’olandese. Kishna che poi si rende protagonista in negativo 5 minuti più tardi in occasione della terza rete milanista: l’ex Ajax sbaglia un lancio in orizzontale e serve Bonaventura che lancia in profondità Bacca. Il colombiano scappa ai due centrali e davanti a Marchetti lo salta e deposita in rete. Sempre Kishna firma il gol della bandiera all 85’ quando dopo una finta ai danni di De Sciglio, scaglia in rete un sinistro pieno di rabbia che supera Donnarumma.
Dopo sei minuti di recupero Damato decreta la fine del match. Il Milan asfalta una Lazio che rivede i fantasmi di Napoli. Brutta partita della squadra biancoceleste incapace in 96 minuti di gioco di creare pericoli alla difesa rossonera. Biglia provava ad impostare, ma non c’era nessuno che facesse movimento. Troppo avulsi dal gioco Candreva e Felipe Anderson, protagonisti di un’altra prova opaca dopo quella di Bergamo. Prima della sosta la squadra di Pioli è attesa dalla trasferta di Rosenborg e dal derby. Staff tecnico e giocatori in una settimana si giocano molto, forse tutto. In questi sette giorni bisognerà invertire la rotta e dimostrare che si può ambire a grandi traguardi; perdere il derby significherebbe entrare in un vicolo cieco. Rosenborg e Roma, due partite in quattro giorni per provare a tifosi e non, che la Lazio dell’anno scorso non è solo un bel ricordo.