Palombi, l’agente: “Signori e Klose i suoi punti di rifermento, ha sempre segnato tanti gol. Resta un sorvegliato speciale di Pioli…”

“Per Simone, con simpatia: Miro Klose…”. Maglia in bella vista lì sul letto. Poi l’autografo, l’emozione, i sorrisi. Sguardo alla 11 e via, mille ricordi. Dai tempi del “raccattapalle” all’Olimpico, osservando il panzer da lontano. Fino al ritiro. Stavolta al suo fianco. Che storia Palombi, bomber della Primavera cresciuto a pane, Lazio e Miro Klose. Da Tivoli, sognando il tedesco. Beppe Signori permettendo però: “Sono i suoi punti di riferimento, ha il gol nel sangue come loro” ammette il suo agente – Andrea Manfredonia – ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com.

Simone Palombi, già, fiore all’occhiello di Simone Inzaghi e della Lazio. Classe ’96, valanghe di reti e una sorella…calciatrice! “Anche lei?” esatto, famiglia di sportivi. Gioca nella Res Roma, si chiama Claudia e ha lo stesso ruolo del fratello. Ma questa è un’altra storia. Torniamo a Simone. Oggi, in Coppa Italia contro l’Empoli, altra doppietta di stagione nel 5-0 finale, l’ennesima di un percorso straordinario. “In questi primi anni di carriera sta andando oltre le aspettative, anche in Nazionale giovanile (2 gol in 3 presenze nell’U19 di Alessandro Pane, doppieta all’esordio ndr). Spero possa mantenere questi numeri per fare il salto tra i grandi, anche con la Lazio”.

Un talento dell’area di rigore. “Ci penso io, tranquilli…” diceva ai suoi compagni prima di una partita. Sicurezza nei propri mezzi. Risultato? Tripletta all’Avellino. Più due schiaffi al Pescara. Senza contare i 4 al Crotone dello scorso anno. Tuttofare lì davanti, da prima punta a esterno alto. “Nuovo Candreva, nuovo Klose”. Come fioccano i paragoni! Ma Simone guarda, passa e…segna. Dritto per la sua strada: “Ogni stagione segna minimo 20 gol – racconta ancora Manfredonia – freddezza e opportunismo sono le sue qualità. Contento per la doppietta di oggi, l’umore non era dei migliori dopo la sconfitta in Supercoppa contro il Torino. Negli ultimi metri è un giocatore che difficilmente sbaglia”. Come dargli torto? Parlano i numeri: 41 (!) reti in 2 anni e mezzo di Primavera, più altri 22 negli Allievi Regionali, 23 nei Nazionali, addirittura 35 nei Giovanissimi Fascia B.

“Qualcuno lo fermi”, scherzava qualcuno sugli spalti di Auronzo. Pioli stravede per lui, tant’è che in estate l’ha portato anche in ritiro: “E’ stata un’esperienza gratificante e costruttiva per la sua carriera – rivela Manfredonia – ha avuto modo di confrontarsi con dei professionisti. Ogni momento è stato utile per rubare qualcosa ad ognuno di loro”. Occhi sul bomber tedesco ovviamente, consigli e dritte durante gli allenamenti. Lazio stregata da Palombi, arrivato in biancoceleste all’età di 8 anni dopo il fallimento del Tivoli 1919: “D’accordo con la società abbiamo deciso di fargli fare un altro anno in Primavera come fuori quota. Resta un sorvegliato speciale di Pioli, lo monitora, spero salga il prima possibile in prima squadra (ha un contratto fino al 2017 ndr)”.

Non solo calcio però, anche…studio! Maturità scientifica? 90.Ammazza oh! Il commento a caldo. E ora l’Università, Scienze Motorie all’Aquila. Sveglia alle 7, colazione e via a Formello. Sotto lo sguardo attento di una famiglia orgogliosa di lui. E quante notti passate sui libri, tra finali disputate e playoff da giocare. A testimonianza di una grande forza di volontà. Testa sulle spalle senza grilli particolari: “Simone è sempre stato un ragazzo eccezionale fuori dal campo – conferma l’agente – mai una parola fuori posto o altro. Guarda al di là del calcio, ha anche altri interessi, una maturità mentale non indifferente. E’ giusto concentrarsi su altro, ti aiuta anche a livello tattico per stare insieme agli altri. Sei più intelligente”. Tra Klose e Signori. Che storia Palombi. Vivrà il suo sogno? Chissà. Intanto corre, sogna, lotta e la mette dentro. Con un occhio, sempre vigile, ai libri di testo. 

gianlucadimarzio.com