2015
L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – L’abito europeo fa bella la Lazio, ma in difesa si continua a ballare
Una delle poche cose da non buttare di questo inizio di stagione è l’ottimo andamento in Europa League. La Lazio chiude il proprio girone al primo posto e si presenta ai sedicesimi di finale come testa di serie. Biancocelesti ancora imbattuti in Europa: quattro vittorie e due pareggi figli di buone prestazioni mai viste in campionato.
Non una grande partita dal punto di vista del gioco quella di Saint-Ètienne, ma d’altronde contava poco o nulla vincere ieri. Il tecnico e la squadra avevano bisogno di ritrovare quelle certezze che fino ad oggi non ci sono mai state. Il 4-4-2 con il doppio centravanti ha dato sensazioni positive: ottima prova di Matri come di Djordevic. Il primo ha condito la propria prestazione con un gol, mentre l’altro ha lavorato molto di più per la squadra fungendo più da trequartista che da classico attaccante. Buono l’impatto tra i grandi di Cris Oikonomidis, al suo debutto ufficiale in prima squadra. L’australiano fin dal primo minuto ha mostrato personalità richiedendo di continuo il pallone e facendosi vedere spesso in fase offensiva. La catena di sinistra non ha funzionato solo grazie al classe 95’, ma anche per merito di “Bubu” Konko, autore dell’ennesima ottima prestazione quest’anno. Il francese dopo la stagione passata ha scoperto di essere ancora un giocatore di calcio e sta tornando sui livelli di qualche anno fa. Basta è avvisato. In crescita anche Danilo Cataldi sempre più padrone del centrocampo. Imposta, rincorre, lotta. Migliora partita dopo partita: anche ieri dopo un inizio leggermente in sordina, è cresciuto col passare dei minuti, mandando un ‘SMS’ a Pioli con scritto: “Ci sono anche io mister”.
Le cattive notizie come sempre arrivano dai due centrali dfesa, per l’occasione Mauricio e Hoedt. Negli ultimi 20 metri anche la palla più innocua sembra difficile da gestire, sempre lenti e impacciati vanno in difficoltà con qualsiasi tipo di avversario. Dal mercato deve arrivare una grossa mano perché continuare così sarà molto difficile. Croce e delizia invece Berisha, perfetto fino al minuto 76’, quando legge male un tiro di Eysseric e si rende protagonista di un errore da dilettanti. C’è spazio nella ripresa anche per Ravel Morrison, rientrato dopo i fatti ben noti di due settimane fa. L’inglese si muove bene tra linee, abbassandosi anche sula linea mediana per cercare di iniziare l’azione. Due ottimi spunti sulla sinistra dimostrano che la stoffa c’è ma manca qualcos’altro. E’ sfortunato quando a pochi secondi dal suo ingresso in campo Cataldi gli suggerisce un assist troppo corto e facilmente intercettato da un difensore. Tutto sommato i suoi 20 minuti sono da considerarsi positivi. Ora quattro giorni per ricaricare le pile e farsi trovare pronti per la Sampdoria. Squadra, tecnico e società devono rispondere all’ennesima “ultima chiamata”. La Lazio in caso di mancato bottino pieno oltre che a Pioli direbbe addio a una stagione, finita prima di iniziare.