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Barriere in Curva, Parisi di Federsupporter: “Sono perplesso, si sente la mancanza dei tifosi. Chi ha voluto l’incontro? Penso la Roma, anche perché sono più organizzati…”
Ai microfoni di Radiosei, è intervenuto Alfredo Parisi di Federsupporter per parlare delle barriere in Curva dopo la riunione andata in scena oggi tra società e Prefettura:
A cosa serve questo incontro di oggi?
Verrà fatto un programma. Io sono perplesso, mancano i tifosi. Le società potevano comportarsi in maniera diversa, ad esempio con gli Slo (Supporter Liaison Officer), un uomo che fa da ponte tra società e tifosi – riporta Lalaziosiamonoi – Le nomine fatte sono formali, oltretutto una delibera consiglia la figura, non obbliga la società ad averla. Anzi, la società ha anche la facoltà di scegliere la persona. Non credo che da questo incontro fatto nel pomeriggio esca fuori qualcosa di positivo.
I tifosi dovrebbe scegliere lo Slo?
Certo, le linee guida della UEFA erano queste. All’estero è così e fanno anche delle riunione ogni tanto per fare il punto della situazione.
Ma come si fa eleggere un uomo con questo compito?
Il problema è anche dei tifosi, che non ci siamo mai aggregati in nessun gruppo. Per ora c’è solo la Federsupporter con 1500 iscritti. Le società comunque hanno la responsabilità dell’allontanamento dei tifosi allo stadio. Si porta avanti sempre la responsabilità dei tifosi, è comodo, ma obblighi e diritti le hanno soprattuto le società. Tempo fai presentai un documento in cui c’erano scritti diritti e obblighi dei club, prima o poi lo metteremo sul sito, vedrete le cose che non hanno fatto.
Hai la sensazione che la Roma abbia voluto di più questo incontro?
Non ve lo so dire, di sicuro sono organizzati di più della Lazio. Basta vedere la struttura organizzativa con le varie funzioni. Abbiamo scritto tempo fa allo Slo della Lazio, lo faremo anche con quello della Roma. Ma da stasera non credo ci saranno grandi novità per un percorso di legalità. Ma i doveri e gli obblighi devono essere suddivisi. La barriera più grande è mentale, per il fatto di non aver nessun dialogo tra tifosi e società. Dovevano essere fatte delle richieste da parte dei tifosi e portate dalle società… Poteva essere un’idea se funzionasse la figura dello Slo, che porta le parole dei tifosi ad altri organi. Noi come associazione se fossimo dieci volte più grande avremmo sicuramente più forza politica. E in queste situazioni serve.
E sul bilancio della Lazio? C’è da preoccuparsi?
Guardando la trimestrale c’è una perdita di circa 5 milioni di euro. Nel vecchio bilancio 22 milioni i diritti dell’Europa League erano già stati riportati. Il bilancio è questo, il disavanzo non è chissà cosa.
Altre entrate?
Se pensiamo alla Roma e al contratto fatto con la Nike… insomma sono questi i ricavi alternativi. Questa della Lazio è una gestione classica per i 12 anni dell’era Lotito. Ma non c’è da preoccuparsi.