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L’ANALISI DEL GIORNO DOPO – Stagione finita con tre mesi d’anticipo. Resta solo l’Europa
Il 29 Febbraio non rappresenta soltanto un avvenimento straordinario, che ogni quattro anni aggiunge un giorno al mese stesso.
Questa data nel calendario biancoceleste, certifica una volta per tutte la chiusura anticipata del campionato 2015-2016. In realtà sarebbe giusto dire, che forse la squadra di Pioli non ha mai preso parte a questa Serie A. Dopo 27 partite, i numeri dicono che in una sola occasione sono arrivate due vittorie consecutive: nel girone di andata contro il Verona e il Frosinone (due formazioni che salvo miracoli retrocederanno in Serie B). Dati allarmanti per un club che ad agosto era chiamato a disputare una finale di Supercoppa Italiana e un Play Off di Champions.
ELETTROCARDIOGRAMMA IMPAZZITO – Se qualcuno fosse sceso da Marte giovedì sera e avesse visto le ultime due performance andata in scena all’Olimpico, probabilmente penserebbe di essere su “Scherzi a Parte.” Sono passati soltanto tre giorni, ma sembrano tre secoli.
Sicuramente un terreno pesante come quello di ieri sera, dopo una partita molto dispendiosa come quella contro il Galatasaray, non ha aiutato, se poi ci si mette anche Mauricio a movimentare una serata, già di per se turbolenta, la situazione tocca un punto di non ritorno.
Il difensore brasiliano dopo diverse prove convincenti, torna a mostrare la sua inadeguatezza a palcoscenici del genere. Arrivato nel gennaio 2015, è riuscito a far parlare di se, più per le prestazioni pessime, che per quelle buone e questo la dice lunga. Se in una partita sembra in ripresa, ecco che la frittata arriva in quella successiva. Purtroppo la colpa non è sua se palesa dei limiti, ma di chi pur essendone perfettamente a conoscenza, ha preferito non correre ai ripari.
TURN-OVER ASSENTE – La stagione è arrivata ad un bivio, dove bisogna fermarsi e prendere una decisione: continuare ad illudersi che le avversarie per i posti europei possano crollare, oppure provare ad arrivare più in fondo possibile in Europa League?
La risposta appare scontata per tutti o quasi. Sicuramente non per Pioli. I vari Biglia, Lulic, Konko, se continueranno di questo passo finiranno per esplodere. Il turn-over dopo una partita importante non viene mai adottato e questa potrebbe essere una delle cause principali di tale scempio. La Lazio ogni qualvolta, è scesa in campo dopo l’impegno europeo, non è mai riuscita ad ottenere i tre punti. Oltretutto i giocatori più utilizzati sono gli stessi che sistematicamente accusano problemi fisici, a maggior ragione quindi, le loro energie dovrebbero essere dosate. Forse Pioli crede ancora a tutti e due gli obiettivi, ma dovrebbe rendersi conto che è rimasto il solo a farlo.
DAL CAMPIONATO NON SI PUÓ USCIRE? – La domenica i giocatori laziali si prenderebbero volentieri una vacanza. Le partite all’interno dei confini italiani sono diventate un enorme peso, sia per i calciatori che per i tifosi. C’è ormai da tempo, la consapevolezza che a questo cammino anonimo, niente possa ridare un senso. Per fortuna che l’Europa League qualche gioia l’ha portata, altrimenti nei prossimi tre mesi, ci si sarebbe interrogati, soltanto sulla meta delle prossime vacanze estive.
L’urna di Nyon una mano l’ha data, ora sta alla squadra portare a termine la stagione con dignità. L’eliminazione dalla competizione, per mano di un avversario modesto come lo Sparta Praga, sarebbe solo l’ultima di innumerevoli delusioni. Dal sorteggio non poteva uscire un avversario più abbordabile, ma i pareggi con Carpi, Palermo e Frosinone, non escludono l’ennesima figuraccia.
Se vi è rimasto un briciolo di orgoglio, è il caso di metterlo in campo nei prossimi due giovedì. E poi chissà, forse per altri ancora…