Streccioni, primo allenatore di Candreva confessa: "Lo proposi alla Lazio già nel 2002, a Roma ha trovato il suo habitat" - Lazio News 24
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Streccioni, primo allenatore di Candreva confessa: “Lo proposi alla Lazio già nel 2002, a Roma ha trovato il suo habitat”

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Sono passati ormai vent’anni da quando Stefano Streccioni allenava Antonio Candreva quando giocava nella Lodigianii. Lex allenatore del numero 87 biancoceleste ha raccontato al portale gianlucadimarzio.com alcuni aneddoti riguardo il passato di Antonio: “L’ho allenato fino ai 13 anni (nel ’96 passò alla Lodigiani dai pulcini del Tor de’ Cenci ndr), ci siamo rincontrati dopo il suo addio alla Juve. Rimase deluso dal trattamento ricevuto dai bianconeri, ma sono cose vecchie. All’epoca la Lodigiani sfornava talenti, era l’èlite del calcio giovanile: non solo Candreva, ho allenato anche Emiliano Moretti (oggi al Torino ndr). Nella rosa che avevamo Antonio emergeva, lui come altri 4-5 ragazzi tutt’ora nel professionismo. In testa aveva il calcio, la passione. Quei tipici comportamenti di chi ha voglia di arrivare, era sempre il primo ad arrivare, voleva giocare sempre a fine allenamento mi aiutava a riportare dentro l’attrezzatura”. Sul ruolo: “In qualsiasi zona lo schieravi faceva la sua parte, lo utilizzavo a centrocampo come mezzo destro oppure come centrale, calciava con entrambi i piedi”. Già nel 2002 Antonio fu vicino alla Lazio: “Lo proposi alla Lazio, me lo ricordo bene. L’ho già raccontato. Era il 2002. Sai quei discorsi che si fanno negli spogliatoi? Magari dopo la doccia? Ecco lì! Ne parlai con Giancarlo Oddi e Fabrizio Rambaudi. Loro conoscevano molto bene la Lodigiani, così come conoscevano i suoi gestori, Rinaldo Sagramola (oggi ad del Brescia ndr) e Tonino Ceci. Ne parlai sì. Poi l’anno successivo Oddi lo propose alla famiglia Cragnotti ma non se ne fece nulla. Erano anni bui per la Lazio, c’erano problemi finanziarie importanti. La società era vicina al default. All’epoca Antonio aveva 15 anni, la Lazio non poteva permettersi di spendere così tanto per un ragazzino. Non poteva immaginare che qualche anno dopo sarebbe esploso…”. Tante le squadre in cui ha militato Candreva fino a trovare la rinascita a Roma: “Antonio aveva la necessità di stare nel suo habitat naturale, avere la famiglia vicino. E’ stato un aspetto che l’ha completato”.

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