2013
ESCLUSIVA – Ag. FIFA Spada: “Vi dico tutto su Anderson e Perea, i futuri Mauri e Klose. Laxalt? Ecco perché ha scelto l’Inter. Alla Lazio consiglio un centrocampista colombiano…”
Ad assicurarlo è stato il presidente Lotito in persona: a luglio arriveranno Felipe Anderson e Brayan Perea. Il primo è brasiliano, il secondo colombiano, due giovani talenti per una Lazio sempre più sudamericana. Per conoscerli meglio e saperne di più sul loro conto, la redazione di LazioNews24.com ha raggiunto in esclusiva Federico Spada. Il giovane agente FIFA, che si trova attualmente in Colombia nella città di Calì (proprio dove gioca Perea), si è soffermato anche a parlare di un altro gioiellino sudamericano ovvero Diego Laxalt, che l’Inter è riuscito a soffiare ai biancocelesti.
Lotito ha assicurato che Felipe Anderson arriverà in estate. Che tipo di giocatore si è assicurata la Lazio?
“Sono particolarmente innamorato di questo giocatore. Ci tengo a specificare che Felipe Anderson è un classe ’93, è una grande promessa ma non è ancora pronto per il grande salto. I limiti li abbiamo visti nel Sudamericano sub 20, in cui non è mai riuscito a fare la differenza con il suo Brasile. Può giocare sull’esterno sinistro ma soprattutto dietro la punta. Tecnico e veloce palla al piede, sapete chi ricorda? Proprio il profeta Hernanes: insieme lui crescerà molto”.
Con lui dovrebbe approdare in biancoceleste anche il colombiano Perea…
“E’ un attaccante colombiano della stessa annata di Anderson. Può fare la prima o anche la seconda punta, ma si esprime meglio da prima e per questo difficilmente lo vedo come partner offensivo del bomber biancoceleste Klose. Alto 1,90, deve ancora crescere dal punto di vista muscolare. Anche lui promette bene: dribbling secco e colpo di testa sono le sue armi migliori. Nonostante la vittoria finale da parte della Colombia, non è stato il suo Sudamericano under 20, causa l’esplosione del compagno di reparto Cordoba. Klose ha comunque una certa età, quindi si tratta di un ottimo investimento per la banda Lotito”.
A tuo parere, si tratta di due scommesse o di due investimenti sul futuro?
“Sono senza dubbio due investimenti per il futuro. Ripeto, non sono certezze nonostante siano entrambi titolari con le rispettive squadre (Santos e Deportivo Calì, ndr), ma sono veri e propri investimenti. Investimenti sensati poiché due giocatori rappresentativi come Klose e Mauri, oltre ad avere entrambi oltrepassato la soglia dei trent’anni, ultimamente sono troppo spesso vittime di infortuni e acciacchi vari. Di certo anche per l’anno prossimo le due colonne biancocelesti saranno titolari, ma con Perea e Anderson avranno più occasioni per respirare. Dicono che la Lazio sia una big senza panchina? Ecco risolto il problema!”.
Chi invece non arriverà è Laxalt: avrebbe fatto bene Tare a puntare sull’uruguaiano con più decisione?
“Non tutte le colpe di questo affare sfumato sono da attribuire al diesse biancoceleste. Diego Laxalt ha scelto l’Inter per varie ragioni. Innanzitutto è cresciuto con l’icona del connazionale Alvaro Recoba e da sempre il ragazzo tifa Inter, ribadendolo più volte in passato. Inoltre un’occasione come quella di approdare nella squadra nerazzurra forse non gli sarebbe mai più capitata. Infatti Laxalt deve ringraziare la vetrina del Sudamericano sub 20 dove, Quintero a parte, è stato senza dubbio il miglior centrocampista del torneo. Laxalt è un giocatore unico, perché capace di interpretare entrambe le fasi e più ruoli nel centrocampo. Ad esempio, nel centrocampo a cinque della Lazio avrebbe potuto ricoprire tutte le posizioni: è un vero e proprio jolly della mediana”.
Infine, se dovessi suggerire un nome per il mercato estivo della Lazio?
“Premetto che devo fare i complimenti al lavoro svolto, soprattutto in estate, dalla coppia Lotito-Tare. Oltre ad aver scelto un ottimo allenatore, hanno costruito una squadra a basso costo che punta decisa al terzo posto contro le più ricche Inter, Milan e Roma. Per quanto riguarda il nome, direi senza alcun dubbio Sebastian Perez, centrocampista classe 1993 dell’Atletico Nacional e della nazionale colombiana under 20. Perché? Il motivo è sempre lo stesso e si chiama panchina, l’unico vero difetto della Lazio rispetto alle altre big italiane. Perez sarebbe il vice Ledesma, giocatore che ora manca a questa squadra. Ledesma è un giocatore indispensabile e non a caso nelle sette stagioni in biancoceleste, ha giocato in tutte – tranne in una causa infortunio – molte più di trenta partite all’anno. Quest’anno Ledesma compirà trentun anni e, così come Mauri e Klose, avrebbe bisogno di maggior riposo visti anche gli impegni settimanali. Perez oltre che ad essere molto esperto per la sua età dato che ha giocato più di sessanta partite tra Nacional e nazionale, è un giocatore bravo ad impostare quanto utile nel recupero palloni. Un giocatore silenzioso ma fondamentale, proprio come l’argentino naturalizzato italiano”.