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Delio Rossi: “Stagione della Lazio non all’altezza, Sampaoli nome affascinante”
L’ex tecnico biancoceleste Delio Rossi ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di RadioGoal24.it. Di seguito le sue parole.
Che Lazio è stata quella di questa stagione?
“Sicuramente non è stata un annata all’altezza dell’aspettative, ma credo che la gara dei preliminari sia stato uno spartiacque importante.”
Diciamo che quindi ha preso subito una sterzata che non doveva prendere.
“Dipende come ci arrivi a queste partite, dopo l’andata finita per 1-0 al ritorno sei caduto rovinosamente. Credo quella sia stata la madre di tutte le partite, perché dopo sono venuti tutti i problemi, forse anche perché l’anno scorso la Lazio ha ottenuto anche qualcosa al di sopra delle proprie possibilità. Meritatamente è arrivata terza, poteva arrivare anche seconda, ma quest’anno non ha avuto gli stessi punti di forza dello scorso, come la voglia di lottare su ogni pallone e la coesione del gruppo.”
A lei d’altronde è accaduto il contrario nel 2007, non riuscendo a vincere in casa salvo poi imporsi per 3-1 nel doppio confronto con la Dinamo Bucarest
“Si, quella era sicuramente una Lazio meno forte di questa. Eravamo in un momento di difficoltà, ricordo che pareggiammo in casa ma andare a vincere lì ci ha aperto le porte dei gironi di Champions.”
Alla fine, come spesso accade, a pagare è stato il tecnico Stefano Pioli. Ma alla fine, è davvero tutta colpa sua?
“Onestamente non penso che le colpe siano tutte di Pioli, anche perché ha dimostrato di essere un tecnico valido. E’ lo stesso allenatore dello scorso anno con più o meno gli stessi giocatore, ma l’anno prima aveva fatto vedere altri valori. E’ l’approccio che è cambiato, ma quando la stagione va male si deve trovare sempre qualche colpevole.”
Anche perché è più facile cambiare un solo allenatore, che cambiare tutti i giocatori. Purtroppo però neanche Inzaghi è riuscito a raddrizzare questa stagione
“Si, ma io penso che in poche partite un allenatore non possa incidere più di tanto. Nel senso che poi non si può arrivare e stravolgere tutti, basta guardare il Milan; si pensava che la panacea di tutti i mali fosse cambiare allenatore, molte volte lascia la strada certa per quella incerta, a volte bene e a volte male.”
Come giudica Inzaghi come tecnico?
“Io Simone l’ho conosciuto da calciatore, ma sinceramente non pensavo potesse esprimere in tempi così brevi ritagliarsi un ruolo da allenatore. E’stato molto bravo con la Primavera della Lazio, sembra avere un buon rapporto con i giocatori, sicuramente è molto accessibile dal punto di vista calcistico ma è difficile dare un giudizio. Dovrei vedere come lavora o come imposta le partite, dare un giudizio dal di fuori mi sembra non corretto.”
Secondo lei Inzaghi merita la conferma per la prossima stagione?
“Questo dipende dalla società, da cosa vuole la società e da che rosa mette a disposizione del tecnico. In base alle scelte che fa sarà lei a decidere cosa fare con Simone, se confermarlo o partire da una nuova guida tecnica. Il problema non è Simone, ma cosa intende fare la società.”
Nei giorni scorsi si è parlato di Sampaoli, e la gente si è divisa: è giusto ripartire investire pesantemente su di un tecnico e rifondare la squadra?
“Lo sto leggendo anche io, c’è questo nome che è sicuramente affascinante e che tanto bene ha fatto con la nazionale. In Sudamerica è certamente diverso, però ha un bel pedigree. Però secondo me il discorso del tecnico viene dopo, prima è la società che decide che squadra fare e poi sceglie la guida tecnica. Gli allenatori non sono tutti uguali, non si può pensare che Inzaghi sia uguale a Sampaoli o Sampaoli sia uguale ad un altro. Una società deve scegliere l’allenatore in base al progetto che ha in mente, gli allenatori non si possono provare e cambiare.”
Sicuramente, anche perché dopo una stagione come questa la Lazio ha bisogno di certezze dalle quali ripartire.
“Si, anche perché la Lazio rispetto ad altre squadre ha anche una situazione ambientale molto particolare. Praticamente c’è questo scollamento tra la tifoseria e la proprietà, e c’è solo una soluzione al problema: o c’è una cambio di proprietà, o al gente si può riavvicinare solo con una squadra che giochi un bel calcio.”
Secondo lei in quali zone del campo dovrebbe intervenire sul mercato la Lazio?
“Io penso che il problema atavico sia dietro, proprio nel cuore della difesa. Sicuramente è migliorata molto con De Vrij, e la sua perdita è stata molto grave. Dipende sempre da che tipo di campionato vuole fare la Lazio, se vuole fare un campionato da primi tre posti deve avere una rosa da primi tre posti.”
L’anno prossimo, con gli addii di Klose e Matri, la Lazio avrà un solo attaccante.
“Si, per questo dico che è un discorso da affrontare con l’allenatore. Non penso che in società siano degli sprovveduti, conoscono i problemi che hanno e sanno che non si possono permettere di ripetere gli stessi errori o una situazione del genere.”