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FOCUS – Le magie di Ravel Morrison incantano Auronzo: ultima chiamata per il ‘bad boy’
Un nuovo inizio, un nuovo ritiro, una nuova stagione. Ravel Morrison corre (poco) e incanta (tanto) sotto le Tre Cime di Lavaredo proprio come a 12 mesi fa, quando i bambini chiedevano ai loro papà chi era quel ragazzino un po’ in sovrappeso che dava del tu al pallone.
Da lì in poi l’inizio di un lento declino: l’infortunio alla caviglia prima della sfida di Supercoppa e le tante incomprensioni con Pioli, non lo hanno visto mai protagonista in una squadra troppo piatta e prevedibile per rinunciare a uno come lui. La classe c’è, l’estro anche, la testa un po’ meno.
Per lui ha speso parole importanti un mostro sacro del calcio come Sir Alex Ferguson: «Guarda quel Morrison, è il miglior giocatore della sua età che abbia mai visto» – disse il tecnico al suo capitano Rio Ferdinand. Lo stesso difensore inglese poi replicò: «Pagherei anche solo per vederlo mentre si allena.» Infine non poteva mancare il parere del grande Paul Scholes:«E’ dotato di una visione di gioco incredibile e di una tecnica di base fuori dal comune. Ho visto tanti bei ragazzi nelle giovanili dello United. Ma Ravel nei giorni in cui gli andava, era davvero di un’altra categoria.»
Ravel aveva ritrovato il campo e l’entusiasmo proprio con Simone Inzaghi che dal suo approdo sulla panchina dei grandi, aveva fatto intuire di voler rilanciare un talento troppo prezioso, messo in soffitta troppo presto. Negli ultimi minuti contro la Sampdoria lo gettò nella mischia per provare a riprendere il match e li il “bad boy” rispose presente, riuscendo almeno per qualche attimo a far balzare dal divano il tifoso laziale. Un’altra chance gli spetta di diritto, soprattutto se si tiene conto delle grandi qualità tecniche che da sempre ne fanno una promessa del calcio. Con Pioli non è mai stato amore, mentre con Inzaghi qualcosa potrebbe cambiare, o chissà… E’ già cambiato.
Nonostante gli avversari erano di poco conto, ieri allo Zandegiacomo, Ravel ha regalato magie che solo i piedi dei grandi calciatori sanno partorire. Il rigore calciato alla Johan Cruijff è un esempio che di stoffa e personalità ce ne sono da vendere, ma purtroppo non sempre vengono messe in campo.
La Lazio crede ancora in questo fenomeno inglese, tanto che in quella zona di campo non ha previsto interventi sul mercato; adesso sta a lui guadagnarsi il posto e far sognare quei tifosi che da quando lo hanno visto con la maglia biancoceleste gli hanno riservato solo amore.
A 23 anni questa rappresenta l’ultima chance per esplodere e farlo a Roma potrebbe essere un triplo salto per la sua carriera fino ad ora mai decollata. La gente laziale ha bisogno di qualcuno in grado di fargli dimenticare le ultime disfatte societarie e quel qualcuno potrebbe essere proprio Ravel. Dopo quasi 25 anni la Lazio ha riabbracciato un “bad boy” venuto dall’Inghilterra, tanto forte quanto sregolato. La mente torna a “Gazza”, il cuore anche, per quella che è una storia d’amore ancora tutta da scrivere.