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Rivivi la diretta- Immobile: «Questa è la stagione del rilancio. Io erede di Klose? Grossa responsabilità…»
In mattinata presso il centro sportivo di Formello è stato finalmente presentato Ciro Immobile, nuovo attaccante della Lazio, prelevato dal Siviglia per raccogliere l’eredità di Miro Klose. Il centravanti campano si è detto emozionato ed ansioso di iniziare la sua nuova avventura in biancoceleste, con la speranza di rilanciare la propria carriera dopo le esperienze non esaltanti con le maglie di Borussia Dortmund e Siviglia e al tempo stesso di riportare in alto la Lazio.
Le dichiarazioni del centravanti azzurro sono state precedute da una breve premessa del ds Igli Tare: “Siamo qui a presentare il secondo acquisto della stagione: Ciro Immobile. Un acquisto di grandissima qualità, lui ha una buona esperienza sia a livello nazionale che internazionale. Ha tutti i requisiti per giocare con questa maglia, ci sono aspettative importanti sia da parte nostra che di tutti i tifosi, è un giocatore che esprime il vero valore del tifoso laziale: la grinta e la determinazione. Tutti gli facciamo un in bocca al lupo”.
Immobile: “Ringrazio il direttore per le parole. Sono felice di essere in una grande società con più di 100 anni di storia, ho visto grande professionalità sin dalle visite mediche. Spero di mettere in campo tutta la grinta di cui parlava poco fa il direttore”.
Quando sono iniziati i primi contatti con la Lazio?
“Ci sono stati durante l’Europeo. Scherzavo con il presidente, però questo feeling si è creato lì. La storia. questa gloriosa maglia e la serietà della società mi hanno spinto a venire qui”.
Cosa provi a essere l’erede di Klose?
“Una grande responsabilità. Anche a Dortmund e a Siviglia ero stato etichettato come vice Lewandowski e Bacca spero di fare meglio. Klose lascia tanto, è un grandissimo giocatore, e spero di fare bene”.
Ti hanno già parlato del Derby?
“Si, lo conosco bene. Non l’ho mai giocato ma l’ho visto tante volte in tv. Sicuramente sarà una partita speciale”.
Cosa non è andato nelle ultime due stagioni?
“Sono state due annate diverse. In Germania ci sono stati problemi di squadra, a gennaio eravamo ultimi però in quella stagione segnai quattro reti in Champions al mio primo anno da titolare e sicuramente mi è servito come bagaglio d’esperienza. L’anno scorso non ho mai avuto possibilità di esprimermi al meglio poi ho deciso di andare a Torino perchè volevo l’Europeo. Quest’anno è la stagione del rilancio, spero lo sia per me ma anche per la Lazio”.
La Lazio è una buona scelta in ottica Nazionale?
“Arrivo alla Lazio a 26 anni, nel pieno della maturità. Sono felice della scelta, siamo un bel gruppo; si può fare bene con la società che ci aiuta con l’arrivo di Peruzzi che è sempre inseme a noi. Adesso che sono arrivato in Italia Ventura potrà testarmi da vicino ma bisogna dare il massimo”.
Perché la maglia numero 17? Quanti gol prometti?
“La 17 l’avevo già a Pescara e l’ho voluta riprendere. Inoltre anche mia moglie è nata il 17 luglio quindi tutto combaciava. Gol? Spero di fare come Igli (ride, ndr). Scherzi a parte, i gol non si promettono mai ma giocherà con grande impegno”.
La Lazio è la piazza ideale per rilanciarsi? Puoi diventare di nuovo capocannoniere?
“In quell’anno a Torino girava tutto bene, con la squadra che aiutava molto gli attaccanti. Prima di venire qui ho parlato con Marchetti, Parolo, Cataldi, senza l’aiuto collettivo e i giusti movimenti della squadra l’attaccante può far poco. Ho visto che mister Inzaghi gioca con il 4-3-3 e con quel modulo i movimenti già li conosco”.
A chi ti paragoni?
“Mi ricordo di Signori, Giordano che davanti alla porta non sbagliava mai. Ma è ancora presto fare paragoni…”.
Secondo Keita la Lazio è un punto di partenza, tu come la vedi?
“Per me è un punto d’arrivo la Lazio e nel corso degli anni deve diventare una società che deve ambire al massimo e andare in Champions. Bisgna mettersi in mostra anche nel calcio internazionale. Non dico che ci riusciremo subito ma deve essere il nostro obiettivo per il futuro”.