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De Vrij: «Vogliamo tornare in Europa. L’Olanda? La priorità è la Lazio»
E’ passato giusto un anno da quando il ginocchio dell’olandese De Vrij, scricchiolò fino a cedere definitivamente. Era esattamente il 6 Settembre quando con la sua Olanda, il roccioso stopper classe 92’ fu costretto a gettare la spugna in occasione di un match contro la Turchia. Un colpo durissimo per la Lazio che per un lungo, lunghissimo periodo, ha dovuto fare a meno della colonna portante del proprio reparto arretrato che senza il suo punto di riferimento, ha imbarcato, di conseguenza, acqua da tutte le parti. Adesso quei momenti sono per fortuna soltanto un brutto ricordo e da quando il numero tre biancoceleste è ritornato a dirigere la difesa, è tutta un’altra musica, come dimostra il convincente avvio di campionato impreziosito dall’ottima prestazione contro i campioni in carica della Juventus. Intervistato ai microfoni di Lazio Style Radio, De Vrij ha avuto occasione di parlare un po’ di tutto: dal prossimo impegno in trasferta con il Chievo, sino ad arrivare ai sei mesi trascorsi lontano dai campi di gioco: «Anche oggi ci siamo allenati duramente, per almeno due ore, ma questo serve ad entrare in forma più rapidamente. La difesa in particolare, sta migliorando molto; con i compagni cresce l’intesa giorno dopo giorno e ripetere costantemente gli esercizi, ci è molto di aiuto». Il forte centrale olandese, è rimasto colpito soprattutto dai nuovi innesti: « Sono molto forti e mi hanno impressionato molto. Questo aiuterà a migliorare e diventare più forte. L’intesa con Hoedt? Stiamo lavorando bene insieme. Ci conosciamo ed in più parliamo la stessa lingua e ciò ci aiuta ovviamente molto. Conosciamo però bene anche l’italiano e riusciamo dunque a comunicare anche con gli alti compagni di squadra. Come sta Kishna? Lo trovo bene sia mentalmente che fisicamente. Possiede un’ottima velocità, buona tecnica e sa anche crossare. Insomma, può sempre creare qualcosa di importante: ». Un excursus d’obbligo sul lungo quanto brutto periodo che lo ha allontanato per un po’ da ciò che rappresenta la sua vita: il pallone: «Ho sofferto per non potermi allenare con la squadra. Nonostante ciò sono sempre rimasto positivo e ciò mi aiutato molto a non pensare. Adesso, dopo ogni allenamento, mi sottopongo sempre a quindici minuti di crioterapia. Dopo aver terminato la seduta ti senti le gambe ghiacciare, ma dopo ti senti meglio; fa benissimo al corpo. Ritornare in campo contro l’Atalanta è stato sicuramente emozionante. Ho cercato però di non pensarci e concentrarmi solo sulla partita, a fare bene. La voglia di ritornare in campo era davvero troppo forte. Se mi trovo meglio nella difesa a quattro o a tre? Beh, dipende un po’ da come i nostri avversari giocano ma per me è indifferente. Secondo me il mister ha fatto bene con entrambi i moduli. Con la Juventus era sicuramente difficile anche perché sono i campioni di Italia ma abbiamo giocato molto bene e siamo stati sfortunati. E’ stato sicuramente bellissimo giocare di nuovo all’Olimpico: volevamo vincere ma purtroppo non ci siamo riusciti ed ora bisogna già guardare avanti. Il compagno di reparto con cui invece mi trovo meglio? Mah, sono domande difficili che non si dovrebbero fare! Tutti i miei compagni sono bravi, sia Bastos che Hoedt ma a prescindere da ciò, avverto delle sensazioni positive quest’anno; tra noi si è creata una bella armonia». Domenica si ritorna al Bentegodi, uno stadio che all’olandese rievoca i brutti ricordi dell’infortunio e che lo portano subito a glissare: «Il momento dell’infortunio? Non lo ricordo…. Se mi piacerebbe segnare domenica? Magari! Ne vorrei fare il più possibile! Per noi difensori, la priorità è soprattutto quella di non far incassare reti ma sui calci piazzati, se ci sono le occasioni, proviamo a spingerci in avanti per cercare la rete. Quella di domenica sarà comunque una partita tosta: il Chievo è un avversario tignoso soprattutto tra le mura amiche e gioca un bel calcio ma noi ci stiamo preparando bene per non farci trovare impreparati». Immancabile una riflessione sugli obiettivi futuri: «Il nostro obiettivo è quello di ritornare in Europa. Se penso al primo anno, è stato bellissimo ma tutto va fatto con calma, passo dopo passo, partita dopo partita. Mi manca anche la Nazionale, ma la mia priorità in questo momento è la Lazio. Potevo essere convocato anche durante la sosta, ma ho giocato appena 90 minuti. Magari la prossima volta mi richiamano, ma prima devo fare bene qui». Si chiude dunque con una domanda che nasconde un po’ di superstizione, quasi una paura di risubire il trauma di una nuova perdita: « Mi sento al 100%. Normale, ogni tanto mi fa male il ginocchio ma vengo da un brutto infortunio. Sto comunque migliorando e manca poco per entrare in forma. Se ci sarò contro il Chievo? Certo…».