Lazio Spagna, il fondatore Garcia: «Lotito deve investire, senza spendere non si ottengono risultati. Bielsa? Meglio Inzaghi...» - Lazio News 24
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Lazio Spagna, il fondatore Garcia: «Lotito deve investire, senza spendere non si ottengono risultati. Bielsa? Meglio Inzaghi…»

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«La Lazio non è di nessuno se non di chi la vive», e quanto è bello sapere che in giro per il mondo c’è qualcuno che diffonde la fede laziale. Dopo aver conosciuto i rappresentanti del «Fans Lazio Macedonia» e del «S.S. Lazio Thailand», Lazio News 24 ha rintracciato i fondatori del sito online S.S. Lazio Spagna, che da poco ha compiuto il decimo anno di attività. I due fratelli Luis e Manuel Garcia si impegnano costantemente a fornire informazioni agli appassionati della più antica squadra della Capitale italiana, esclusivamente in lingua spagnola. Proprio Luis è intervenuto ai microfoni della nostra redazione per parlare della sua passione: «Prima di iniziare a seguire il calcio sono stato giocatore di pallanuoto. Giocare una partita amichevole a Roma con la Spagnola Nazionale, è stato il mio primo passo. Da lì mi sono interessato della Serie A e della sua passione particolare, molto diversa da quella spagnola. Dal 1998, insieme a mio fratello ho cominciato a vedere il derby della Capitale in Streaming su Internet. Giocatori come Veron o Nesta ci hanno affascinato. L’intensità delle partite, l’atmosfera, il clima prima della gara… magnifico tutto ciò che accompagnava quella sfida. Un paio di anni più tardi abbiamo appreso che giocatori come Gazza o Di Canio hanno giocato con la maglia della Lazio, mio padre ci regalò un video con le loro giocate e restammo impressionati. Ad oggi abbiamo collezionato tanti derby e anche altre partite di Champions e Europa League».

 

DALLA PASSIONE AL LAVORO – «La Lazio e i suoi colori sono il nostro unico amore. Non abbiamo mai tifato per altre squadre, nonostante abitiamo a Madrid e siamo a contatto con grosse realtà come il Real o l’Atletico. Questo progetto è nato dalle mie mani e da quelle di mio fratello e non ha nulla a che vedere con la politica, anzi di questo non ci interessiamo affatto. Abbiamo conosciuto Di Canio di persone ai tempi della Cisco Roma, ma anche questo non ha nulla a che vedere con l’argomento. Ci tengo a sottolinearlo perché qui molta gente va allo stadio o tifa una squadra per ragioni prettamente politiche. Gruppi organizzati, fra cui Ultra Sur (Real Madrid) o Brigate (Espanyol CF), vogliono venire a vedere le partite con noi, ma abbiamo sempre rifiutato. Se prima della Lazio fanno il supporto per altre squadre non li vogliamo (ride, ndr). Abbiamo un grande amico, responsabile di un blog, che mi ha aiutato molto nei primi anni di attività, ora mi sento di appartenere ad una piccola ‘famiglia’ a Roma. Adesso molta gente ci segue soprattutto in Sud America, Cile e Argentina su tutti. In Spagna invece conosco un piccolo gruppo di laziali a Valencia e Barcellona, a Madrid siamo in 15».

 

 

 



IL RAPPORTO CON LOTITO – «Mi ricorda l’ex presidente dell’Atletico di Madrid, non permette ai tifosi di sognare. E’ vero che ha aiutato economicamente il club quando era in difficoltà ma adesso non si fanno più passi in avanti. Roma ha molti abitanti e una grande tifoseria alle spalle. Penso che il suo problema principale è quello di non circondarsi di professionisti ed esperti del mondo del calcio. Ora c’è anche Peruzzi a fare da tramite fra società, dirigenza e tifosi, ma non è abbastanza. Lotito dovrebbero investire è impensabile credere di voler raggiungere obiettivi importanti senza spendere. Con lui non riusciamo a fare due anni buoni consecutivi. Significa non avere un progetto, essere nella ‘terra di nessuno’ non serve a niente. Ultimamente però ho un po’ perso le speranze». 

 

 

INZAGHI E BIELSA – «Inzaghi è l’allenatore giusto per questa Lazio, conosce bene l’ambiente. Adesso sta facendo buoni risultati, ma arriverà un momento in cui dovrà fare una scelta come quella di Candreva: ovvero se continuare a lottare per quarto o quinto posto, o se andare altrove per puntare a obiettivi superiori. Bielsa a mio parere non avrebbe cambiato nulla, se non gli viene dato ciò che chiede sarebbe stata una disfatta per il carattere che possiede. Inzaghi invece sfrutta al meglio i giovani che allena già dalla Primavera, purtroppo nel calcio di oggi ci sono troppi stranieri nelle squadre, ci si identifica sempre meno col club, ma è un problema globale».

PATRIC E LUIS ALBERTO – «Gli spagnoli generalmente non si adattano bene al calcio italiano. Sono onesto, non ho mai visto giocare Patric finché giunse a Lazio. Credo però non sia un calciatore che possa ambire a giocare ad alti livelli, altrimenti non lo avrebbero lasciato andare. Luis Alberto invece lo reputo di un livello superiore, non so se riuscirà ad ambientarsi velocemente, però lo spero».

 

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