Siviglia: «Con Inzaghi segna anche il magazziniere. Wallace? Grande acquisto, mi ricorda Cribari»

Dopo esser stato una delle colonne portanti della Lazio di Rossi, fino all’era Reja, Sebastiano Siviglia ha deciso di intraprendere la carriera da allenatore. Dopo le giovanili biancocelesti, il suo percorso lo ha portato nella primavera della Ternana. L’ex difensore per parlare di Lazio e della sua carriera, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia: «Terni è un ambiente tranquillo dove far crescere i giovani. Se la Lazio dovesse continuare a prestare giovani qui farà benissimo. Germoni e Palombi si sono adattati bene. Germoni da quando è arrivato è subito diventato titolare ed ha conquistato tutti. Palombi ha avuto qualche problema all’inizio, ma ora sta crescendo. E’ un gran bell’attaccante che può andare in doppia cifra».

Sulla Lazio attuale e sul lavoro del suo vecchio compagno Simone Inzaghi. «Noto che intorno a Simone c’è grande sinergia. Ma non poteva che accadere questo. E’ stato tanti anni a Roma. E’ come stare al box di una Ferrari, guardarla sempre, studiarla negli anni, conoscerne ogni sfaccettatura. E quando vieni chiamato a guidarla sai tutto di quella macchina. Lui l’ha presa e ha iniziato subito a guidarla alla grande. C’è stata un’empatia immediata col gruppo. Tutti quelli che chiama in causa rispondono bene. Mi aspetto che anche Walter Pela il magazziniere, entri in campo e faccia gol. Quando hai il gruppo che risponde, puoi andare lontano».

Il punto sulla difesa attuale. «E’ un vantaggio avere giocatori del livello di quelli che ci sono oggi. De Vrij è un leader e lo terrei sempre in considerazione, facendo girare gli altri al suo fianco. Wallace ha trovato sicurezza. Ha grandi capacità fisiche, una buona tecnica di base e cresce in personalità. E’ stato un ottimo acquisto che ha colto al volo l’opportunità di giocare. Per certi versi mi ricorda Cribari».

Chiusura dedicata all’impegno di domenica in terra siciliana: «A Palermo non sarà facile. Io credo che si possa rischiare Felipe Anderson. Gioca in un ruolo in cui non è facile prendere un ammonizione. Basta che non si toglie la maglia in caso di gol».