2013
Lazio e Roma da Napolitano. Il Capo dello Stato: “Razzismo segno del degrado”
Mancano poco più di 48 ore all’attesissimo match tra Roma e Lazio e le due squadre capitoline di certo non rimangono nell’anonimato. Dopo l’udienza privata in Vaticano con Papa Francesco è il turno dell’incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che si è svolto stamattina intorno alle 10.30. La delegazione biancoazzurra è composta da Luis Saha, l’unico giocatore infortunato che non sta partecipando al ritiro a Norcia con il resto della squadra, il mister della Primavera Alberto Bollini e Claudio Lotito. Per i giallorossi Daniele De Rossi, il tecnico Andreazzoli, l’ad Claudio Fenucci e il presidente Pallotta. Presenti, inoltre, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta, il presidente della Federazione Pallavolo Carlo Magri e il segretario generale del Coni Roberto Fabbricini.
Il Capo dello Stato ha avuto parole molto dure per quanto riguarda la problematica del razzismo, che ha lasciato discutere non poco durante questa stagione sportiva: “Il razzismo è il segno del degrado del costume civile. Bisogna essere rivali in campo senza essere faziosi. Le faziosità becere vanno spazzate dagli stadi come in politica”.
Queste, invece, le parole di De Rossi al termine dell’incontro: “E’ stato un incontro piacevole, di questi istituzionali. Napolitano si augura che sia una partita bella e leale, in campo e sugli spalti. Ha parlato della situazione in generale del calcio italiano e questa partita è importante per Roma e per il calcio affinchè migliorino l’immagine. Non so di chi è tifoso, è stato neutrale, noi abbiamo una grande responsabilità. Dal punto di vista campanilistico vogliamo vincere, è molto importante. C’è grande responsabilità affinchè non si surriscaldano gli animi, la tensione è alta e dobbiamo essere i primi a non esagerare. Vorrei che la mia città desse una grande prova di maturità, è successo qualcosa di spiacevole nei derby ma anche in altre partite, non solo a Roma: sono fiducioso perchè tanta gente vuole vincere e festeggiare e lascerà armi e coltelli a casa. Sarà una grande festa e una grande prova di maturità“.
A margine dell’incontro con Giorgio Napolitano, il presidente della Lazio ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti presenti: “Non dobbiamo pensare alla Roma, che è solo una squadra della capitale nata 27 anni dopo. Hanno chiuso con una classifica diversa perché non hanno giocato in Europa, mentre la Lazio è stata penalizzata dagli impegni in Europa League, che comunque ha dato prestigio alla nostra squadra”, le parole di Claudio Lotito in uscita dal Quirinale.