Biava: "Siamo entrati nella storia. Rinnovo? Sono come i gatti, ho sette vite!" - Lazio News 24
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2013

Biava: “Siamo entrati nella storia. Rinnovo? Sono come i gatti, ho sette vite!”

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Tre giorni dopo il trionfo in Coppa Italia contro gli eterni rivali, che ha regalato a giocatori e tifosi biancocelesti una delle giornate calcistiche più emozionanti in assoluto, è intervenuto ai microfoni di Lazio Style Radio Giuseppe Biava, all’indomani del suo prolungamento di contratto per un altro anno con la società capitolina.

Beppe, sei immortale?

“Ho sette vite come i gatti, ma non sono immortale”.

Ora sei a riposo?

“Sono rientrato oggi a Bergamo dalla mia famiglia. Ieri sera ho prolungato con la Lazio, dovrete sopportarmi ancora per un anno”.

Sulla vittoria in Coppa Italia.

“A 36 anni vincere un trofeo così importante in una partita così del genere è stata la cosa più bella da quando gioco a calcio. Sono felice di far parte di questa squadra”.

Attestati di stima per te arrivano da tutte le parti.

“Ho sempre avuto attestati di stima dai tifosi, anche durante la festa. Il prolungamento è quello che volevo, la società mi aveva detto di aspettare dopo la coppa, mi aveva promesso il rinnovo. Contentissimo di rimanere ancora tra i biancocelesti”.

Una valutazione della tua stagione.

“E’ stata un’ottima annata per me, forse la migliore da quando gioco a calcio. Il mio fisico regge. Ho fatto il record di presenze, 46, che a 36 anni sono molte e ho vinto il trofeo. Anche in Europa abbiamo avuto un buon cammino. Se non avessimo giocato il girone sotto le aspettative potevamo andare più avanti, ma ora godiamoci vittoria in Coppa Italia contro l’altra squadra di Roma”.

Dell’importanza di questa vittoria ve ne renderete conto più avanti. 

“Ce ne renderemo conto più avanti. Anche il mese prima della finale, parlandone tra noi, dicevamo ‘cavolo se vinciamo questa entriamo nella storia’. Ed è andata così. Per noi il derby non era l’ultimo atto della stagione. Era una missione. L’emozione più grande è stata prima che Mauri alzasse la coppa. Non ci credevo. Orgoglioso di essere nella storia della Lazio”.

Sul ritiro. 

“A Norcia ci siamo concentrati sulla finale, consapevoli di essere più forti di loro in tutto. Lo abbiamo visto appena scesi in campo: la nostra coreografia era 20 spanne sopra la loro, non c’era paragone e quando l’ho vista ho capito che sugli spalti avevamo già vinto. Poi in campo abbiamo dato tutto, nessuna delle due squadre voleva rischiare di perdere. In 90 minuti, però, abbiamo meritato di vincere. Probabilmente abbiamo tralasciato dei punti in campionato perché abbiamo pensato da subito alla Roma”.

Tua moglie e tua figlia ti hanno festeggiato? 

“Sono contente per me, sapevano quanto era importante per me, anche se stare lontane da loro è stato difficile. Festeggerò in questi giorni, anche con i miei genitori. Speriamo sia una delle tante soddisfazioni con la Lazio, a partire della Supercoppa”.

Ti abbiamo visto spingere i tuoi compagni sotto la Nord. 

“Sì, eravamo quattro o cinque, ci spingevamo per scherzo sotto la curva. Poi tifosi rispondevano con un coro. E’ stato bello anche questo..”

Floccari era al settimo cielo. 

“Mi ha stupito, non avevo mai visto quel Floccari lì. Sergio se l’è goduta in pieno anche con la famiglia. Giusto che dopo la vittoria ci siamo divertiti. Abbiamo bevuto un po’ troppo, fa niente tanto ora andiamo in vacanza”.

Vuoi dire qualcosa ai tifosi?

“Sono contentissimo di aver dato questa gioia ai nostri tifosi che resterà nella storia. Soprattuto sono contento di non aver fatto mettere la stella d’argento sulla maglia agli altri”.

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