2013
Lotito sui fuori rosa: “I giocatori dipendono dai procuratori”
Claudio Lotito, presidente della Lazio, è stato intervistato dal Corriere Dello Sport e ha rilasciato qualche dichiarazione al famoso quotidiano sportivo romano. Queste le sue parole soprattutto sul tema dei fuori rosa: “A casa mia decido io che linea dare, se Montolivo e Campagnaro hanno giocato fino all’ultima gara con le rispettive squadre prima di finire il contratto non è un problema mio, le cose cambiano da famiglia a famiglia. Ad esempio Diakitè ne ha fatti tanti di danni l’anno scorso… La Lazio ha vinto la Coppa Italia, la Salernitana ha vinto due campionati, Primavera e Allievi sono alle finali, meglio di così non saprei.”
Su Diakitè e Cavanda: “Diakitè è stato preso da me dal Pescara, portato in Primavera, non veniva considerato molto bene. Aveva una ferrea volontà, un fisico eccezionale, s’è rotto la gamba, gli ho rinnovato il contratto, qualcuno mi diceva che aveva i piedi fucilati. Si allenava da solo, poi volevo rinnovare e lui rimandava sempre, poi mi ha detto di parlare col procuratore e mi ha chiesto 1,3 milioni di stipendio. Biava prende meno della metà. Che faccio? Sfascio lo spogliatoio? No, gli dico arrivederci e auguri. Cavanda? Ha preso lo stesso procuratore di Diakitè, chiedete a Manzini, a Formello mi sfasciava i televisori al plasma con le palle da biliardo, e mi dice non firmo. Da noi ci sono regole che vanno rispettate“.
Infine una battuta su Zarate: “Nella vita ho imparato una cosa. I giocatori dipendono molto dai procuratori. Li possono esaltare o li possono distruggere, Biava ad esempio è un modello perché ha un agente che è una persona squisita.. Se non ci sono le regole ognuno fa quello che gli pare e non va bene”.