SPECIALE AURONZO - Biava: "Vogliamo migliorarci e vincere la Supercoppa. Che entusiasmo in ritiro!" - Lazio News 24
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2013

SPECIALE AURONZO – Biava: “Vogliamo migliorarci e vincere la Supercoppa. Che entusiasmo in ritiro!”

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Lavoro, concentrazione ed entusiamo. E’ questa la ricetta di Beppe Biava, difensore della Lazio, intervenuto in conferenza stampa nel decimo giorno del ritiro di Auronzo di Cadore. Queste le sue parole:

FATICA E LAVORO – “Adesso stiamo facendo fatica, ma è normale. Spero di stare bene e ripetere quanto fatto l’anno scorso, durante il quale ho raggiunto il record di presenze in campionato nonostante le 36 primavere. E’ bel traguardo da conquistare. Spero di poter dare il mio contributo alla squadra per portare a casa qualche altro trofeo. Rispetto all’anno scorso abbiamo caricato maggiormente la preparazione: Longoni ci conosce meglio e ora sa su quali punti lavorare. Ma c’è anche molto entusiasmo dopo la vittoria della Coppa Italia. Abbiamo un gran voglia di ricominciare, già dalla finale di Supercoppa contro la Juventus. Ci pensiamo molto, per forza. Sarà difficile, ma non smettiamo mai di pensarci: cerchiamo di arrivarci al meglio, poi sarà il campo a dire se saremo stati più bravi noi o loro.”

MIGLIORARE – L’anno scorso siamo arrivati settimi – continua Biava – ma avremmo potuto fare molto meglio. Quei due-tre mesi d’appannamento hanno pregiudicato la corsa alla Champions. Quest’anno però ci siamo rinforzati: Biglia è un ottimo centrocampista, Novaretti è un difensore molto valido e poi abbiamo molti ragazzi con una grande voglia di emergere. C’è lo stesso gruppo dell’anno scorso ma con qualche innesto in più: il nostro obiettivo è migliorare. Il metodo di lavoro di Petkovic è uguale all’anno scorso. Ora ci conosciamo meglio reciprocamente: il gruppo sa cosa vuole il mister e il mister sa cosa chiedere al gruppo. Partiamo avvantaggiati.

DALLA D ALLA COPPA ITALIA – Successivamente Biava ripercorre la sua carriera, dalla Serie D alla conquista della Coppa Italia: “Sono arrivato tardi al grande calcio evidentemente perché quando ero giovane non ero pronto. A 18 anni ero in Serie D e solo a 27 ho potuto fare il mio esordio nella massima serie. E’ un percorso che mi fa onore, essendomi conquistato anno dopo anno le varie categorie. Non rimpiango nulla. Ora mi godo questo bel momento e, nonostante l’età avanzata, cercherò di fare il mio meglio per la Lazio.”

DIFESA A TRE O A QUATTRO? – Lo sguardo di Biava passa poi sul piano tattico. “Difesa a 3 o a 4, poco cambia – ha dichiarato – dato che già l’anno scorso ci siamo trovati nella condizione di modificare la nostra posizione. L’importante è l’atteggiamento: starà al mister notare se avremo maggior efficacia con la difesa a tre o a quattro. Sia io che Dias e Radu siamo abituati a giocare a tre: è nelle nostre possibilità, ma sarà il mister a valutarlo. A noi va bene tutto. Novaretti? E’ molto valido e ha già molta esperienza alle spalle. Parla poco e lavora tanto: ha il modo di fare che piace a me. Io non sarò il titolare? Sinceramente all’inizio non le leggo mai le formazioni. Parto sempre da zero, quello che è passato è passato: sarò bravo mi conquisterò il posto, altrimenti è giusto che giochi qualcun altro.

MERCATO – Credo che il mercato fin qui operato dalla società sia molto buono – ha continuato – Sono arrivati giocatori importanti e un giovane di belle speranze come Felipe Anderson. Delle altre squadre penso che la Juventus e la Fiorentina siano le due più competitive, rispettivamente con gli acquisti di Tevez e Gomez. In generale le altre squadre hanno ritoccato leggermente la rosa, ma per ora la Juve è una spanna sopra a tutte. E noi siamo lì dietro insieme ad altre squadre: si parte tutti alla pari. La Champions? E’ un obiettivo che spero di raggiungere. L’abbiamo sfiorata più volte, ma per un motivo o per l’altro non ce l’abbiamo fatta. Spero sia l’anno buono: essendo arrivato dalla serie D mi mancherebbe solo quella competizione da conquistare.

OBIETTIVO SUPERCOPPA – Infine, Biava spiega il suo punto di vista riguardo alla finale di Supercoppa contro la Juventus. “E’ una squadra tosta che si è rinforzata parecchio. Sarà una partita durissima, ma è anche a scontro diretto: può succedere davvero di tutto. Se metteremo in campo quanto mostrato in finale di Coppa Italia potremmo dire la nostra. Ma ci vorrà anche un pizzico di fortuna, come sempre. Noi ci crediamo: le qualità le abbiamo. Studiare Tevez? E’ imprevedibile, non si può studiare. Essendo piccoletto poi sarà anche uno dei primi ad entrare in forma, a differenza del più possente Llorente. Ma per fermare campioni del genere non serve il lavoro del singolo, occorrerà lavorare tutti insieme.

L’ENTUSIASMO DEI TIFOSI – Un’ultima battuta sull’entusiasmo del popolo biancoceleste nel ritiro di Auronzo di Cadore: “Non mi era mai capitato di respirare un’aria simile. Sapevamo che ci sarebbe stato qualche tifoso in più dopo la vittoria della Coppa Italia, ma non ce ne aspettavamo così tanti. L’affetto della nostra gente è uno stimolo per fare meglio. Peccato per quell’eliminazione dall’Europa League arrivata senza la spinta del nostro pubblico: eravamo superiori al Fenerbahce ma purtroppo è andata così. Quest’anno cercheremo di andare il più lontano possibile.

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