2013
Zarate perde il lodo, ma resta al Velez: pronto il ricorso della Lazio alla Fifa
La Lazio vince il lodo Zarate, ma siamo solo all’inizio. Il collegio arbitrale presieduto da Massimo Zaccheo, infatti, ha rigettato il ricorso dell’attaccante argentino nella causa per mobbing intentata contro il suo club e ha obbligato il calciatore al pagamento alla Lazio di 10mila euro per le spese processuali. Ma, almeno per ora, Zarate resta un calciatore del Velez, con cui ha firmato un contratto biennale. Infatti, il Collegio non si è pronunciato nel merito e – come riporta Gazzetta.it – il club biancoceleste farà ricorso alla Fifa per bloccare il trasferimento. Il legale della Lazio, Gianmichele Gentile, è comunque ottimista: “Abbiamo ottenuto quello che volevamo – ha dichiarato in esclusiva ai nostri microfoni – Zarate torna dunque a Roma? C’era un Lodo e bisognava aspettare. Zarate voleva la risoluzione del contratto che però non gli hanno concesso e di norma deve tornare alla Lazio perchè ha un contratto qui. Poi cosa ha in testa non lo so, andrebbe chiesto a lui e al suo agente”. Cosa ha in testa Zarate? Semplice, l’attaccante argentino ha rinunciato alla domanda di risoluzione proposta nelle scorse settimane, perché avrebbe già receduto con altra modalità dal rapporto contrattuale con la Lazio e il Collegio è stato costretto a respingere il suo ricorso. “La domanda quindi deve essere respinta non già perchè manca l’interesse ad agire ma perchè manca il diritto fatto valere dal signor Zarate”, si legge nella sentenza. Quindi non si può parlare ancora di vittoria per la Lazio. A confermalo sono anche le parole del presidente Lotito: “La società si muoverà al momento opportuno e deciderà cosa fare”. Nelle prossime settimane tutto si sposterà davanti alla Fifa: Zarate si sente libero e si allena con il Velez, la Lazio però non considera l’accordo valido, anche perché il Pibe de Haedo prima di scendere in campo avrà bisogno di un transfer che non sarà concesso dalla Federazione Italiana. Insomma, per il momento non ci sono né vincitori né vinti.