2013
Mauri, lagente è fiducioso: Credo nellinnocenza di Stefano. Richieste troppo pesanti da parte della Procura
AGGIORNAMENTO ORE 00:04 – Nella seconda parte della puntata, il procuratore ha ribadito le sue convinzioni circa l’innocenza di Mauri e parlato dei rischi del suo assistito: «Lascerà ritiro? Non credo che Lotito lo stia vendendo (sorride, ndr). Ha deciso di restare in ritiro per concentrarsi sulla finale di Supercoppa Italiana, spero che possa giocarla. E’ difficile, ma non è impossibile. Sono triste nel vedere le qualità di Stefano in campo, sapere che ragazzo è e poi vederlo infangato in questo modo. Ripeto, confido nel fatto che verrà dimostrata la sua innocenza».
Negli studi di Sportitalia durante la trasmissione “Speciale Calciomercato” è intervenuto l’agente di Stefano Mauri, Tiziano Gonzaga, che ha parlato della situazione relativa al suo assistito, coinvolto nello scandalo del calcioscommesse e per il quale rischia una squalifica di quattro anni e mezzo: “Credo che la Procura federale ci abbia abituato a richieste elevate ed “esemplari”. Domani gli avvocati avranno modo di esporre tutte le loro teorie per smontare tutte le accuse. L’avvocato Melandri è uno dei più preparati, quindi ho estrema fiducia. Sono convinto dell’estraneità del ragazzo, ho fiducia negli avvocati, che sapranno dimostrarne l’estraneità. Se non ci fosse stato Stefano Mauri nell’inchiesta nessuno avrebbe dato tanta attenzione alla vicenda, si è visto in altre situazioni che le accuse si sono rivelate senza grandi prove. Mi riferisco al Napoli: sembrava che Cannavaro dovesse avere chissà che e poi sappiamo come è andata a finire. Se Mauri non fosse stato Mauri si sarebbe parlato di un filone d’inchiesta poco importante. Chiudere la carriera con una squalifica? Non valuto questa ipotesi, perché credo nell’innocenza di Stefano, ma credo anche che si aprirà una battaglia legale abbastanza importante se dovesse arrivare la squalifica, perché sono accadute cose particolari. Conosco da tantissimi anni Mauri, se può aver commesso un errore credo sia quello di aver avuto un’amicizia con una persona “leggera”, cioè Zamperini”, ha concluso Gonzaga.